Atto n. 4-07371

Pubblicato il 2 maggio 2012, nella seduta n. 717
Risposta pubblicata

PERDUCA , PORETTI - Al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che a seguito del conflitto tra Georgia e Federazione russa dell'estate 2008 le regioni georgiane dell'Ossezia meridionale e dell'Abkhazia non sono più sotto il controllo politico-amministrativo di Tbilisi e nei mesi successivi entrambe hanno dichiarato unilateralmente la loro indipendenza dalla Georgia;

considerato che:

l'Abkhazia, oltre alla Federazione russa, è stata riconosciuta a livello internazionale da Nicaragua, Venezuela, Nauru, Vanuatu e Tuvalu;

negli anni decine di studenti abkhazi hanno passato un periodo di studio in Italia creando una serie di rapporti culturali, oltre che accademici, con diverse università e città italiane;

al fine di poter ottenere le dichiarazione di riconoscimento di valore legale per i propri titoli di studio necessarie all'iscrizione presso le università in Italia, gli studenti abkhazi devono ottenere la certificazione da parte di un consolato italiano dietro presentazione di altrettanta documentazione rilasciata dal competente Ministero dell'istruzione;

per quanto risulta agli interroganti, agli studenti abkhazi presentatisi al consolato di Mosca, tale operazione di riconoscimento non è stata garantita perché l'Itala non riconosce validità legale ai documenti rilasciati da parte della Repubblica di Abkhazia;

sempre per quanto risulta agli interroganti, dal consolato italiano a Mosca è stato detto che il consolato competente per tale operazione sarebbe quello di Tbilisi;

la Georgia non rilascia apostille di validità per diplomi ottenuti in Abkhazia, e quindi, senza ciò, il consolato italiano non può rilasciare il certificato di valore legale. Inoltre, in virtù del conflitto del 2008, gli studenti abkhazi potrebbero essere arrestati in Georgia in quanto figli di combattenti;

considerato inoltre che:

il Governo della Federazione russa, su richiesta della neonata associazione Italia-Abkhazia, ha iniziato a rilasciare una dichiarazione di equipollenza per detti certificati di studio e diplomi in modo da venire incontro alle numerose richieste da parte di studenti abkhazi di poter passare un periodo di studio di Italia, o altrove;

attesa l'impossibilità per gli studenti abkhazi di recarsi in Georgia, dal consolato di Tbilisi è stato suggerito agli studenti abkhazi di recarsi ai consolati di Mosca ovvero San Pietroburgo;

alla data della presentazione dell'interrogazione non risultava che le pratiche inoltrate presso tali consolati fossero state evase;

considerato che, se e quando tali problematiche dovessero essere risolte, si presenterebbero quelle relative al rilascio del visto, cosa che nei mesi scorsi è stata più volte negata a decine di abkhazi in possesso di un passaporto russo dove la regione di provenienza e residenza sia Abkhazia,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia informato nel dettaglio della problematica;

se la questione del riconoscimento del valore legale dei titoli di studio degli studenti abkhazi sia mai stata affrontata con le autorità georgiane e/o russe e quali siano state le proposte delle varie parti;

se sia a conoscenza di quali siano le eventuali soluzioni adottate da altri Stati membri dell'Unione europea;

quante siano le richieste di riconoscimento del valore dei titoli di studio da parte degli studenti abkhazi;

quante siano state le richieste di visto da parte di abkhazi, con passaporto russo, e a quanti sia stato concesso il visto e, in caso a nessuno fosse stato concesso, come intenda l'Italia rispondere alle richieste di visto;

considerato che tali dinieghi possono mettere in atto meccanismi che potrebbero portare i richiedenti a dover ottenere dei documenti che non rispecchino al 100 per cento le informazioni di cui il Governo italiano ha bisogno per poter esser certo che le generalità del cittadino straniero corrispondano in tutto e per tutto al richiedente il visto, se il Ministro non ritenga possibile avviare un percorso politico e diplomatico, anche di concerto con i partner europei, al fine di sanare tale situazione.