Atto n. 3-02743 (in Commissione)

Pubblicato il 21 marzo 2012
Seduta n. 696

FERRANTE , ASTORE , DELLA SETA , MAZZUCONI , PINZGER - Ai Ministri della giustizia e delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

nell'estate 2010 in provincia di Pordenone veniva reso noto il fatto che in alcuni campi di mais (Vivaro e Fanna) le colture derivavano da semi geneticamente modificati, il cui uso non era e non è consentito in Italia;

tale vicenda, diffusa in numerosi organi di stampa, fu resa ufficiale dalla Regione Friuli-Venezia Giulia attraverso una conferenza stampa dell'assessore Claudio Violino, che informò della possibile esistenza di coltivazioni illegali le autorità giudiziarie nel giugno 2010;

il 10 luglio 2010, uno dei terreni dove si sospettava la presenza di mais OGM fu posto sotto sequestro per verificare, tramite analisi di laboratorio, l'eventuale presenza di mais OGM. Analisi di questo tipo vengono eseguite in 3-4 giorni lavorativi, ma la Procura di Pordenone concesse 30 giorni di tempo per l'esecuzione delle analisi e la stesura della relativa perizia;

tale ingiustificato protrarsi di tempo avrebbe permesso, in caso di presenza di mais OGM, che le piante transgeniche giungessero a maturazione e il polline cominciasse ad essere disperso nel territorio e coltivazioni adiacenti;

secondo la legge nazionale, in particolare il decreto legislativo n.212 del 24 aprile 2001, recante "Attuazione delle direttive 98/95/CE e 98/96/CE concernenti la commercializzazione dei prodotti sementieri, il catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole e relativi controlli", è vietato mettere a coltura sementi di varietà geneticamente modificate senza aver prima ottenuto un'apposita autorizzazione interministeriale (Ministeri della salute, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente). Senza tali autorizzazioni l'autore della semina con organismi geneticamente modificati è punibile con l'arresto da 6 mesi a 3 anni o con l'ammenda fino a 50.000 euro;

è importante sottolineare che in conseguenza di questo provocatorio ed evidente reato, effettuato da un agricoltore di Pordenone, si è mobilitato un vastissimo arco di organizzazioni agricole, ambientaliste, dei consumatori, eccetera, e sono state presentate formali denunce alla Procura della Repubblica di Pordenone (da parte della Coldiretti il 25 giugno 2010);

inoltre le piante giunte a maturazione rappresentavano forte motivo di preoccupazione per il rischio di contaminazione delle colture circostanti;

visto il protrarsi dell'inazione delle autorità preposte e del rischio di contaminazione, in data 22 luglio 2010 è stato interessato della vicenda anche il Presidente della Repubblica in quanto garante delle norme e della loro applicazione;

in attesa di provvedimenti di sequestro ed eventuale distruzione della coltura OGM alcuni militanti delle associazioni ambientaliste hanno prelevato alcuni campioni affinché potessero essere analizzati;

in data 29 luglio 2010, i campioni prelevati dalle associazioni ambientaliste sono risultati positivi in due terreni, quello già posto sotto sequestro a Fanna e un secondo a Vivaro (entrambi riconducibili a Giorgio Fidenato);

il 30 luglio alcuni attivisti di Greenpeace sono entrati nel campo di Vivaro per isolare e mettere in sicurezza le parti superiori delle piante di mais transgenico che producono polline e impedire quindi una sua ulteriore dispersione;

si ricorda che, in seguito a questo intervento, anche il campo di Vivaro è stato posto sotto sequestro e la Guardia forestale ha iniziato una più vasta campagna di campionamenti nel Friuli;

in data 20 settembre 2010, il Tribunale di Pordenone ha condannato, in sede penale, l'agricoltore Giorgio Fidenato per aver messo a coltura ben 20 ettari di mais OGM in violazione della legge e con grave pregiudizio dell'ambiente;

il signor Fidenato aveva denunciato per invasione di proprietà numerose persone, associazioni e personalità pubbliche intervenute nella vicenda;

nei giorni scorsi lo stesso Tribunale di Pordenone ha condannato anche 23 persone per "invasione di terreno agricolo" in località Vivaro, ovvero per aver camminato sul campo di proprietà del signor Fidenato, alla pena di complessivi 86.250 euro;

nel mese di settembre 2011 è stato archiviato un procedimento a carico di uno degli attivisti di Greenpeace, sempre per la vicenda di Vivaro, sulla scorta della correttezza della denuncia dell'associazione circa l'utilizzo da parte del Fidenato di mais OGM non autorizzato,

si chiede di conoscere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti e della loro evoluzione, e quale sia la loro valutazione;

se, in considerazione della delicatezza del fatto descritto e della meritevolezza sociale delle iniziative finalizzate al controllo della diffusione di OGM, non ritengano, nel doveroso rispetto della competenza dell'autorità giudiziaria, di dover assumere ogni utile iniziativa per tutelare coloro che hanno agito nell'interesse pubblico con il fine di evitare gravi ed irreparabili turbative all'equilibrio naturale delle coltivazioni.