Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06958

Atto n. 4-06958

Pubblicato il 28 febbraio 2012
Seduta n. 681

BELISARIO - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

in data 20 febbraio 2012 si è tenuto a Viggiano (Potenza) un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza e all'intervento di esperti ed esterni, avente ad oggetto il monitoraggio ambientale e l'ampliamento del centro olio Val d'Agri. Al Consiglio hanno partecipato tecnici dell'amministrazione comunale, dell'Agenzia regionale per la Protezione dell'ambiente della Regione Basilicata (Arpab) e dell'ENI SpA, nonché il Presidente della Regione;

nel corso della riunione, il professor De Gennaro dell'università di Bari, consulente del Comune di Viggiano sulle questioni dei monitoraggi, ha evidenziato discrepanze e criticità nello studio dell'ecosistema, nel biomonitoraggio e nella rilevazione delle emissioni odorigene del centro. In particolare sono stati contestati i dati forniti dall'ENI con riferimento ai valori di sostanze inquinanti sospese in aria ed inalabili - le polveri sottili PM10 e PM5 - ed è stata evidenziata la superficialità con cui tali dati vengono rilevati e validati;

già in passato comitati di cittadini ed associazioni di protezione ambientale hanno evidenziato incongruenze nei dati ENI validati, a partire da quelli rilevati in occasione di incidenti classificati dalla società come anomalie di funzionamento degli impianti. Associazioni e comitati, in assenza di una puntuale risposta alle criticità denunciate, paventano il rischio di una distorsione delle informazioni sulle questioni petrolifere;

il pur tardivo avvio del sistema di monitoraggio - già prescritto dall'autorizzazione ministeriale risalente al 5 maggio 1999 ma mai attuato - sarebbe inoltre parzialmente vanificato dall'attivazione di una sola centralina in luogo della prevista realizzazione di una rete di rilevamento e controllo dei valori ambientali. Gli stessi dati forniti in merito al monitoraggio delle acque scontano la mancata indicazione dei parametri di rilevazione, come dimostrerebbero le contestazioni del Comune rispetto ai valori di anidride solforosa (SO2) registrati dall'Arpab;

l'accesso alle informazioni relative all'ambiente, in possesso delle autorità pubbliche, è la condizione essenziale che permette di rafforzare l'applicazione e il controllo del diritto comunitario dell'ambiente, e occorre prevenire ogni situazione di disuguaglianza per quanto riguarda l'accesso alle informazioni. A tal fine l'ordinamento comunitario prescrive che gli Stati membri provvedano affinché le autorità pubbliche rendano disponibile l'informazione ambientale, che esse detengono o detenuta per loro conto, a chiunque (persona fisica o giuridica) ne faccia richiesta, e adottino le misure necessarie affinché, in caso di minaccia per la salute umana o per l'ambiente, le autorità pubbliche comunichino immediatamente al pubblico potenzialmente interessato tutte le informazioni in loro possesso;

l'effettivo esercizio di tali diritti postula la verifica che i sistemi di monitoraggio siano imparziali, costanti e non generino informazioni contraddittorie, per questo non possono essere affidati esclusivamente all'ENI SpA o a società ad essa riconducibili, collegate o legate da contratti di qualsiasi tipo;

in un contesto di scarsa chiarezza ed univocità dei dati, è comprensibile che particolare preoccupazione suscitino i provvedimenti autorizzativi relativi all'incremento delle emissioni di carbonio organico totale (COT), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), oltre a polveri e anidride solforosa da parte del centro,

si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo, ciascuno per la parte di propria competenza, intendano assumere con urgenza al fine di assicurare l'attivazione di un'efficiente e completa rete di monitoraggio che verifichi i dati forniti, l'ottemperamento dell'impianto alle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale relative alla riduzione delle emissioni in atmosfera, nonché la piena ed esaustiva informazione della cittadinanza, come prescritto dalle direttive comunitarie in materia energetica ed ambientale.