Pubblicato il 23 febbraio 2012
Seduta n. 679
MURA , VACCARI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il Governo Monti in questi 3 mesi di attività ha oggettivamente inasprito la pressione fiscale, colpendo tutte le fasce sociali, anche le più deboli, introducendo nuove imposte, tassando la prima casa e tagliando le pensioni;
nei giorni scorsi è apparsa la notizia, a dire il vero non troppo pubblicizzata, che il 3 gennaio 2012 ben 2 miliardi e 567 milioni di euro sono passati dalle casse del Tesoro a quelle di Morgan Stanley, ben nota banca d'affari americana; il versamento sarebbe dovuto alla chiusura di una posizione aperta in derivati, di cui il Ministero dell'economia e delle finanze non ha dato notizia; unico riscontro sarebbe la comunicazione che i vertici dell'istituto americano hanno fatto alla SEC - Securities and Exchange Commission, sul fatto che l'esposizione verso l'Italia è scesa da 6,268 miliardi a 2,887 miliardi di dollari, con una differenza pari, quindi, a 2,567 miliardi di euro;
nessuna altra spiegazione è stata data; nel silenzio delle parti ogni congettura può essere valida; ovviamente si trattava di un credito che la banca vantava nei confronti dello Stato italiano, ma non si conosce la natura precisa di questo credito; alcune fonti parlano di un'operazione a "costo zero" per il Tesoro, dal momento che Banca IMI sarebbe subentrata a Morgan Stanley, alleggerendo così l'esposizione dell'istituto americano verso di noi;
considerando la fase economica che il Paese sta attraversando, i sacrifici richiesti alle fasce più deboli della popolazione, la pesante crisi del debito sovrano e le pressioni speculative, sarebbe opportuna la massima trasparenza nel descrivere questo tipo di operazioni, soprattutto se di importo tutt'altro che esiguo; non è sufficiente, infatti, comunicare una volta all'anno il guadagno o la perdita registrata complessivamente su quel tipo di operazioni,
si chiede sapere:
a cosa sia dovuta, nel dettaglio, la chiusura della posizione, effettuata dal Tesoro il 3 gennaio 2012, pari a 2,567 milioni di euro verso Morgan Stanley;
quali e quante siano le posizioni aperte dello stesso genere e con quali banche.