Pubblicato il 29 novembre 2011
Seduta n. 638
PARAVIA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
a seguito di un'iniziativa di alcuni consiglieri del Comune di Camerota (SA), è stata denunciata una grave e preoccupante situazione economica in cui verserebbe l'ente comunale;
i suddetti consiglieri, appartenenti alle forze dell'opposizione, avrebbero riportato e criticato la gestione finanziaria relativa all'ultimo triennio, a loro parere, contraria ai principi contabili, alla normativa vigente e ai criteri di economicità, efficacia ed efficienza che dovrebbero accompagnare la buona amministrazione;
in particolare, negli ultimi anni, risulterebbero pervenuti al Comune di Camerota qualche centinaio di decreti ingiuntivi per un totale di circa 3 milioni di euro, relativi a crediti che fornitori di lavori, utilità e servizi, vanterebbero nei confronti dell'ente;
lo stesso responsabile del Servizio finanziario dell'amministrazione comunale avrebbe ammesso che, nell'ambito dei documenti contabili relativi agli anni 2009, 2010 e 2011 e approvati dall'amministrazione locale, sarebbero state omesse poste debitorie certe, liquide ed esigibili;
il revisore dei conti, tra l'altro, nel suo parere-relazione di settembre 2011 relativo al Rendiconto finanziario 2010 - tracciando un quadro difficile per l'amministrazione comunale con quattro riserve di giudizio sui residui attivi e passivi, sui debiti fuori bilancio, sul recupero dell'evasione, sui tributi locali e sui servizi pubblici a domanda individuale - avrebbe "omesso" di segnalare ai giudici contabili gli indicatori che dimostrerebbero il mancato rispetto dei parametri di deficitarietà;
nello specifico, i dati relativi soprattutto ai residui attivi sembrerebbero non corrispondenti alla realtà, recando palesi incongruenze rispetto ai principi del testo unico degli enti locali (TUEL) di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000;
desterebbe poi preoccupazione lo squilibrio di bilancio, ignorato, a parere dei consiglieri denuncianti, al solo scopo di affrontare spese, come quelle relative ad assunzioni, incarichi ed altri oneri inerenti ai costi del personale, che in presenza di disavanzo accertato non si sarebbero potute sostenere;
appare di tutta evidenza che, stando così le cose, la gestione da parte dell'amministrazione del Comune di Camerota è attenta esclusivamente alla necessità di "far quadrare i conti", a scapito della normativa vigente e degli interessi dei cittadini,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, constatata la gravità degli stessi, se ritenga opportuno acquisire ulteriori elementi finalizzati ad accertare, in ordine alla redazione del conto consuntivo 2009, 2010 e 2011 del Comune di Camerota, la veridicità e congruità delle poste contabili iscritte nello stesso;
se il Ministro, per quanto di propria competenza, non ritenga necessario assumere nuove e ulteriori determinazioni in ordine alla regolarità amministrativa e contabile delle attività dell'ente comunale in esame, anche attraverso il coinvolgimento dei Servizi ispettivi di finanza pubblica (SIFiP).