Atto n. 4-06189

Pubblicato il 2 novembre 2011
Seduta n. 634

FLERES - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

per la Sicilia il settore dell'autotrasporto resta uno dei punti nevralgici attorno al quale ruota lo sviluppo della regione;

il numero delle imprese è cresciuto negli ultimi anni ed il 90 per cento dell'export viaggia su mezzi gommati rispetto all'82 per cento di 10 anni fa;

circa 70.000 persone, tra diretto ed indotto, in Sicilia vivono di autotrasporto;

oggi in Sicilia ci sono quasi 15.000 imprese di trasporto, di cui un 30 per cento sono dotate di un solo veicolo di trasporto, un secondo 30 per cento è rappresentato da aziende medie e piccole, ed il restante 40 per cento è in mano alle grandi imprese di trasporto;

il costo della benzina in tre anni è cresciuto del 50 per cento, e quello delle autostrade del 45 per cento e gli autotrasportatori devono battersi continuamente per ricevere il contributo dell'ecobonus, contributo studiato appositamente per favorire il trasporto sulle autostrade del mare, ma che inevitabilmente viene ricevuto con notevole ritardo;

considerato che:

nel 2008 per un trasporto su tir Catania-Roma si spendevano 800 euro, oggi 1.200; nella medesima fascia temporale un trasporto tir Catania-Milano costava 900 euro, oggi 1.500; per spostarsi da Salerno a Messina su nave sempre nel 2008, si spendevano 180 euro, oggi 340; se un biglietto per il traghetto Messina-Villa San Giovanni costava 100 euro oggi costa 150;

un camionista che si imbarca a Messina non può usufruire della formula di biglietto andata e ritorno che lo porterebbe a risparmiare, mentre chiunque si sposti da una qualsiasi zona d'Italia a Messina ne può liberamente usufruire;

tutto questo non incentiva gli imprenditori a rimanere in Italia ma li spinge ad effettuare degli esodi di delocalizzazione in aree dove la manodopera costa anche un quinto di quanto costa in Italia;

il Governo ha deciso di aprire un tavolo per una verifica più accurata sulla funzionalità del decreto-legge n. 103 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 127 del 2010, che riporta misure urgenti sull'autotrasporto e sui problemi emergenziali dell'autotrasporto italiano, scongiurando così il blocco di 5 giorni indetto dall'associazione Trasportounito,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non intendano intervenire immediatamente per evitare che la Sicilia, più ancora, ovviamente, di tutte le altre regioni del Mezzogiorno, venga drammaticamente penalizzata;

se non intendano adoperarsi per agevolare i costi che oggi gli autotrasportatori si trovano ad affrontare per esportare le merci dalla Sicilia;

se non intendano incentivare gli imprenditori a rimanere in Italia, intervenendo sui costi del carburante, su quelli autostradali e del trasporto marittimo;

se e in che modo intendano presentare al tavolo di verifica aperto dal Governo soluzioni efficaci e mirate per questo improcrastinabile problema.