Pubblicato il 21 settembre 2011
Seduta n. 606
FLERES - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l'innovazione. -
Premesso che:
il ritardo dei pagamenti alle imprese, da parte delle pubbliche amministrazioni, definite ai sensi delle normative sugli appalti come "amministrazioni aggiudicatrici", è un problema di crescente rilevanza;
tali ritardi impongono pesanti oneri amministrativi e finanziari alle imprese, in particolar modo a quelle medie e piccole soprattutto dovuti alla distorsione della concorrenza che genera sul mercato;
con la crisi che ha interessato l'intero sistema finanziario sin dalla fine del 2007, questa situazione si è notevolmente aggravata, dando luogo ad un progressivo peggioramento con conseguenze sempre più gravi per le imprese creditrici nei riguardi delle pubbliche amministrazioni, e l'Italia risulta essere il Paese europeo con il maggior ritardo medio;
diverse indagini hanno rilevato che i tempi medi di pagamento delle pubbliche amministrazioni italiane sono di gran lunga superiori a quelli delle altre amministrazioni europee;
in data 16 febbraio 2011 il Parlamento europeo ha attuato la direttiva n. 2011/7/UE in cui si è cercato di rendere più efficace la disciplina europea in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e dove è stata introdotta la distinzione tra imprese debitrici ed amministrazioni pubbliche debitrici: per queste ultime è prevista una disciplina più rigorosa soprattutto per quanto riguarda i termini di pagamento ed il tasso di interesse applicabile;
in Italia, in attuazione da quanto previsto dal decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 (Misure anti-crisi), il 23 dicembre 2010 è stato sottoscritto a Varese un protocollo d'intesa a sostegno dello smobilizzo da parte di banche o intermediari finanziari di crediti vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione, quali, a titolo esemplificativo, quelli sottoscritti sul territorio della provincia di Como, Bergamo e Brescia, nonché l'iniziativa "sbloccacrediti" messa in campo in ambito regionale, da Unioncamera Lombardia;
con tale sottoscrizione l'Associazione nazionale Comuni italiani Lombardia e l'Unione provinciale enti locali si impegnano a riconoscere ai propri creditori, che ne facciano richiesta entro il 31 dicembre 2012, la certificazione attestante che il relativo credito è certo, liquido ed esigibile, e l'indicazione della data massima entro cui l'ente locale effettuerà il pagamento ai fini della cessione a banche ed intermediari finanziari autorizzati,
l'interrogante chiede di conoscere se i Ministri in indirizzo non intenda intervenire tempestivamente a sostegno del sistema produttivo nazionale, per superare la difficoltà provocate dai ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, di cui al comma 7, lettera a), dell'articolo 5 del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, dei soggetti titolari di partite IVA, delle imprese artigiane, delle aziende che presentano i requisiti della piccola impresa ereditari per forniture di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche e delle società a totale partecipazione pubblica, trascorsi sei mesi dal termine fissato dagli strumenti contrattuali del versamento, a titolo di acconto o saldo delle somme dovute come corrispettivo dei servizi prestati, affinché questi stessi soggetti possano richiedere alle amministrazioni pubbliche la certificazione delle somme oggetto di ritardato pagamento e procedere ad operazioni di anticipazione del credito vantato con un istituto di credito nella forma del "pro solvendo".