Pubblicato il 13 settembre 2011
Seduta n. 601
FLERES - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'assistenza sanitaria all'interno delle strutture penitenziarie, a causa delle contrastanti posizioni assunte dai vertici dell'Assessorato regionale siciliano alla sanità e da quelli delle province, sta vivendo una fase di vera e propria confusione;
da una parte viene conclamato il diritto alla salute del cittadino, anche in stato di privazione della libertà, dall'altra, nei fatti, vengono contratte le risorse professionali con il rischio di vanificazione di ogni possibilità di intervento;
all'interno delle carceri della provincia di Catania opera uno staff dedicato alla cura della tossicodipendenza, transitato dal Ministero della giustizia a quello della salute dal gennaio 2006, dopo un estenuante percorso burocratico;
nel 2007 su richiesta dei Ser.T e dai direttori degli istituti penitenziari, per garantire maggiore attenzione ai detenuti con problemi di tossicodipendenza, le ore del gruppo di assistenza furono incrementate;
gli operatori sanitari, nonostante le difficoltà legate all'esiguità di presenza rispetto al crescente numero di popolazione detenuta, hanno potuto attivare azioni terapeutiche più incisive, come per esempio i gruppi terapeutici di musicoterapia, di training autogeno e scrittura creativa e, grazie all'aumento di ore di presenza in Istituto si è anche potuto raggiungere un numero più consistente di utenti e loro familiari;
il 24 agosto 2011 è stata comunicata la revoca dell'incremento orario dello staff sanitario dedicato alla cura della tossicodipendenza perché i fondi destinati sul capitolo di bilancio regionale n. 413334 comprendente il relativo finanziamento, per un importo pari a 1.064.269,35 euro, sono misteriosamente svaniti e i fondi già destinati non risultano più in alcuna voce del bilancio regionale;
considerato che:
a giudizio dell'interrogante, allo stato attuale dei provvedimenti adottati dall'Azienda sanitaria provinciale (ASP) di Catania, su disposizione dell'Assessorato regionale alla salute, risulta evidente che l'interesse prioritario dei vertici rimane l'enunciazione astratta di assunti teorici utili alla costituzione di ulteriori comitati scientifici e tavoli tecnici e poco centrati sulla gestione dei fatti concreti;
parte dei tossicodipendenti che si trova all'interno delle strutture penitenziarie siciliane appartiene alle fasce sociali medio-alte e non necessariamente legate a disagio e marginalità sociale, a testimonianza di un sempre più diffuso uso di droghe in ogni settore della società civile;
ferma restando la necessità di cura dei casi di malattie secondarie dovute all'uso di sostanze stupefacenti, rimane una maggioranza di casi necessitanti di "riabilitazione e recupero" di un percorso di vita interrotto dall'interferenza della droga in età giovanile,
l'interrogante chiede di conoscere:
se, vista l'importanza ed i buoni risultati ottenuti dagli operatori sanitari dedicati all'assistenza e alla cura dei tossicodipendenti all'interno delle carceri della provincia di Catania, il Ministro in indirizzo non intenda intervenire affinché le ore di sostegno tornino ad essere le stesse del 2007, come peraltro richiesto dai responsabili del Ser.T e dai direttori degli istituti penitenziari;
se non ritenga di dover intervenire per quanto di competenza sui tagli predisposti dall'ASP 3 di Catania che escluderebbero dal team sanitario penitenziario due medici e due psicologi e che vedrebbe così vanificato il lavoro di tanti anni per il recupero ed il reinserimento nella società dei detenuti;
se non intenda accertare le cause della sparizione dei fondi già predisposti e pari a 1.064.269,35 euro, che non risultano più in alcuna altra voce di bilancio regionale.