Atto n. 3-00904

Pubblicato il 27 febbraio 2003
Seduta n. 345

GUERZONI, MODICA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Posto che:

presso la Facoltà di Fisica dell’Università di Modena e Reggio Emilia opera una Unità di Ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (Infm), dotata di spazi adeguati e di laboratori avanzati, con oltre cento unità di personale (docenti, ricercatori universitari e dipendenti, borsisti, dottorandi, tecnici, amministratori e collaboratori esterni) che può contare su finanziamenti pubblici statali, locali, comunitari e privati che ogni anno si accrescono, finalizzati a progetti di ricerca già assai numerosi e significativi;

l’Infm per la sua attività contrasta la “fuga dei cervelli” – poiché assorbe ricercatori italiani già operanti all’estero, e stranieri - soprattutto statunitensi – che intendono svolgere la loro carriera scientifica presso l’Istituto diventato un punto di eccellenza particolarmente qualificato per la stessa Università oltre che leader in Europa nel suo campo di attività;

detto Istituto – struttura unica nel panorama italiano – ha raggiunto traguardi assai significativi e prestigiosi riconoscimenti anche all’estero, dovuti in larga parte alla piena integrazione e alla sinergia con la quale operano assieme – non si ha notizia che ciò accada altrove nella stessa misura - il personale universitario e quello dell’Istituto e che in questo specifico e non ripetuto contesto, ha potuto sorgere il Centro di Ricerca e Sviluppo sulle nanotecnologie le cui attività hanno potenziali applicazioni, decisive per l’innovazione in numerosi campi: computer, medicina e biologia, ambiente ed energia oltre che nei settori meccanico, aeronautico, spaziale ed automobilistico e che tutto ciò costituisce fattore decisivo per rapporti con imprese, economica e con i territori;

considerato che:

l’eventuale accorpamento dell’Infm nel CNR, attribuito alla volontà del Governo, può colpire irrimediabilmente, con la sua inevitabile carica centralistica e di burocratizzazione, una realtà scientifica e di ricerca (struttura, organizzazione, relazioni esterne, eccetera) dinamica, snella e flessibile, fortemente creativa ed aggressiva, oltre che la sua capacità ampiamente dimostrata di reperire risorse finanziarie;

tale prospettiva, ritenuta negativa dagli operatori, dalla comunità scientifica e da vari settori politici, economici, istituzionali anche locali, risulta sorprendente poiché anche di recente il Ministro ed il Sottosegretario del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca hanno avuto modo di riconoscere i “risultati positivi e di grande efficienza” raggiunti dall’Infm e, a maggior ragione, dopo che anche il neo Commissario del CNR, Adriano De Maio, in un’intervista pubblicata di recente da un autorevole quotidiano, si è dichiarato contrario all’accorpamento ritenendolo “un indebolimento di un istituto splendido”,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso ed urgente anche in considerazione delle diffuse preoccupazioni in atto, assicurare che l’Infm potrà continuare ad operare in autonomia e portare avanti, come in passato, una esperienza rivelatasi positiva e feconda di risultati.