Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05460
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Atto n. 4-05460
Pubblicato il 23 giugno 2011
Seduta n. 573
D'AMBROSIO LETTIERI - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico. -
Premesso che:
la filiera lattiero-casearia in Puglia conta oltre 400 imprese con un forte impatto occupazionale e produttivo;
la Puglia è al settimo posto in Italia per la produzione di formaggi e al tredicesimo posto per la produzione di latte;
la produzione di latte, tuttavia, non è sufficiente a soddisfare la domanda dell'industria casearia soprattutto da quando i pascoli sono stati sostituiti con le centrali fotovoltaiche e gran parte degli allevamenti è stata delocalizzata nei balcani;
i produttori lattiero-caseari pugliesi, per sostenere la "tipicità" dei loro prodotti, avrebbero convenuto di far partire, con le aziende disponibili e con gli allevatori più sensibili a tale problematica, la costruzione di reti di imprese che puntino alle produzioni tipiche di zona;
premesso, inoltre, che:
in Puglia si sono registrati ingenti sequestri di latte e cagliata;
l'interrogante ritiene che le autorità competenti debbano procedere ad accertare e, quindi, perseguire, coloro i quali si siano resi responsabili del mancato rispetto delle norme sulla qualità e sulla sicurezza alimentare;
l'interrogante ritiene, altresì, che la quasi totalità degli addetti del settore, tuttavia, pur operando in un contesto economico non facile, lavorino rispettando le norme di legge;
considerato che:
un recente rapporto sui crimini agroalimentari in Italia e l'analisi dei risultati conseguiti dalle Forze di polizia in tema di contrasto alla contraffazione alimentare ha evidenziato come l'intero comparto sia soggetto a fenomeni criminali legati al contrabbando, all'alterazione ed alla sofisticazione dei prodotti alimentari ed agricoli e dei rispettivi marchi garantiti;
notevole, risulta, poi, essere il danno che deriva all'intero settore dal fenomeno del cosiddetto "caporalato" che prospera grazie allo sfruttamento dei braccianti agricoli irregolari e alla conseguente evasione fiscale e contributiva;
tali fenomeni generano gravi e ingenti danni sia al sistema sociale che a quello economico del Paese e, oltre ad alterare i meccanismi del regolare andamento del mercato agroalimentare, provocano danni gravissimi alla salute dei consumatori;
considerato, inoltre, che:
il latte è un prodotto della mungitura regolare, ininterrotta e completa della mammella, di animali in buono stato di salute e di nutrizione;
la qualità del latte prescinde, quindi, da corrette pratiche d'allevamento che comprendono sia una sana alimentazione che strutture per il ricovero degli animali idonee per la cura e il benessere degli stessi;
in Italia l'attenzione sanitaria negli allevamenti è, comunque, alta e finalizzata a prevenire il diffondersi di patologie pericolose per la salute dell'uomo;
la legislazione italiana, inoltre, stabilisce che il latte crudo deve provenire da allevamenti ufficialmente indenni da tubercolosi e brucellosi mentre i locali di mungitura e trasformazione del latte devono essere dotati di pareti e pavimenti facilmente lavabili e disinfettabili, con buona ventilazione, illuminazione, disponibilità di acqua corrente e potabile;
non è infrequente, tuttavia, che nei prodotti lattieri che non richiedono l'obbligo di indicare il luogo di mungitura sia presente latte di importazione all'insaputa dei consumatori,
l'interrogante chiede di sapere:
se risultino i motivi per i quali si sia proceduto al sequestro di latte e cagliata in Puglia e, in particolare, se risulti che si tratti di prodotti scadenti o di prodotti contenenti latte non locale;
se i Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di competenza, ritengano opportuno intervenire, anche con apposite norme, al fine di garantire che la filiera lattiero-casearia italiana, e particolarmente la filiera pugliese, sia tutelata e preservata da contaminazioni di prodotti stranieri e non di qualità in tutte le fasi della lavorazione;
se e in quali modi intendano intervenire al fine di agevolare e sostenere la realizzazione di reti di imprese che puntino alle produzioni tipiche pugliesi.