Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03695
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Atto n. 4-03695
Pubblicato il 23 gennaio 2003
Seduta n. 314
SALERNO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso:
che l'aeroporto di Napoli-Capodichino è il terzo scalo del Paese, considerato il sistema aeroportuale di Roma e di Milano;
che alla data attuale la gestione dell'aeroporto è affidata alla società Gesac nella quale la presenza azionaria della pubblica amministrazione è del 25 per cento (12,5 per cento del comune di Napoli, 12,5 per cento della provincia di Napoli), mentre la maggioranza azionaria è detenuta dalla BAA Italia, che è di completa proprietà della società inglese BAA;
che presso la regione Campania è in discussione uno studio sullo sviluppo del sistema aeroportuale della Campania e del nuovo aeroporto di Grazzanise, studio che ancora una volta, dopo decine e decine di altri studi, approfondimenti, convegni, a livello regionale e ministeriale, ha confermato la urgente esigenza di avviare le procedure per la realizzazione di un secondo aeroporto campano; questo anche alla luce del fatto che per un caso fortunato l'Aeronautica Militare conferma la sua decisione di dismettere l'aeroporto militare di Grazzanise (aeroporto che ha una pista più lunga di quello di Capodichino);
che lo studio, tra l'altro, riporta, anche se in maniera non adeguata, le limitazioni infrastrutturali e di incompatibilità ambientale dell'aeroporto di Capodichino, che come è noto a tutti si trova al centro di una città tra le più densamente popolate del nostro Paese;
che, in questi giorni, la commissione urbanistica del consiglio comunale di Napoli sta pianificando la discussione presso il consiglio comunale delle informazioni formulate alla variante al piano regolatore della città che prevede la delocalizzazione dell'aeroporto di Capodichino;
che la Gesac-BAA ha diffidato formalmente sindaco, assessore e consigliere comunale della città a non approvare la delocalizzazione dell'aeroporto ritenendo gli stessi personalmente responsabili patrimonialmente di ogni danno che la BAA potesse subire in conseguenza della delocalizzazione, diffida inviata per conoscenza anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti,
si chiede di sapere se siano stati predisposti nei confronti della società Gesac-BAA adeguati provvedimenti, e nel caso affermativo che tutti auspicano di che genere, per il grave atto compiuto censurabile, sia nel merito che nel metodo. Ciò al fine di tutelare la pubblica amministrazione del nostro Paese da un così grave atto di ingerenza ed intimidazione che offende il principio per il quale la programmazione del territorio di una città della Repubblica spetta ai rappresentanti dei cittadini, che ne devono approfondire i temi senza condizionamenti o peggio, come in questo caso, intimidazioni.