Pubblicato il 17 maggio 2011
Seduta n. 552
BARBOLINI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
il decreto-legge n. 40 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 73 del 2010, all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b), ha previsto, per quanto attiene alle controversie tributarie pendenti innanzi alla Corte di cassazione, la possibilità per gli aventi causa con l'amministrazione finanziaria di estinguere, qualora nella condizione di aver vinto i primi due gradi di giudizio, il contenzioso con il pagamento di un importo pari al 5 per cento del valore della controversia;
tale disposizione ha sollevato da subito numerose perplessità e critiche, non solo per il fatto che la norma rappresenta una vera e propria sanatoria di situazioni processuali pendenti, ma anche per l'evidente ricaduta sulle possibili entrate erariali, tanto più grave in un momento di accentuate difficoltà nella tenuta dei conti pubblici;
il Presidente della Repubblica, con propria lettera inviata al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Presidenti dei due rami del Parlamento al momento della promulgazione del decreto-legge in questione, ha manifestato forti dubbi in ordine alla sussistenza dei presupposti di straordinarietà ed urgenza di numerose disposizioni introdotte nel corso dell'iter parlamentare del provvedimento, riferendosi esplicitamente anche all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b) , del decreto-legge;
su tale vicenda, in data 15 settembre 2010, è stata presentata una interrogazione (atto di sindacato ispettivo 3-01548), con la quale si chiedeva di sapere quante imprese, società e soggetti si fossero avvalse, entro il previsto termine di scadenza, del beneficio di sanare i rispettivi contenziosi con l'Agenzia delle entrate pendenti in Cassazione con il versamento del 5 per cento dell'importo dovuto e a cui l'amministrazione finanziaria abbia rilasciato la prevista attestazione comprovante la regolarità dell'istanza e il pagamento integrale degli importi dovuti;
nella medesima interrogazione si avanzava la richiesta al Ministro dell'economia e delle finanze di trasmettere al Parlamento, per evidenti ragioni di trasparenza, una dettagliata relazione su ogni vertenza oggetto di compensazione ai sensi dell'articolo 3, comma 2-bis, lettera b) , del decreto-legge n. 40 del 2010, ed in particolare sul numero delle domande di sanatoria presentate, sui soggetti a vario titolo coinvolti nel procedimento di sanatoria, sull'ammontare complessivo delle somme oggetto di sanatoria e quelle effettivamente versate all'erario e su ogni altro elemento utile per una corretta valutazione da parte dell'opinione pubblica;
in data 27 ottobre 2010, nella seduta n. 447 dell'Assemblea del Senato, è stato sollecitato dall'interrogante lo svolgimento dell'interrogazione citata e tale richiesta è stata trasmessa dalla Presidenza del Senato al Ministro per i rapporti con il Parlamento;
ad oggi, l'interrogazione risulta ancora priva di risposta, e tale situazione non appare giustificata da alcuna motivazione;
considerato che:
in data 5 maggio 2011, su "Il Corriere della Sera", nell'ambito di una intervista al Presidente di Fininvest e del Gruppo Mondadori, Marina Berlusconi, si apprende che i soggetti beneficiari delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b) , del decreto-legge n. 40 del 2010, sono 177;
non risulta che i dati relativi ai soggetti beneficiari delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b) , del decreto-legge n. 40 del 2010 siano stati finora pubblicati nei siti istituzionali del Governo e tantomeno trasmessi al Parlamento,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda rendere noti, entro brevi termini, il numero delle imprese, delle società e dei soggetti che si sono avvalse delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b), del decreto-legge n. 40 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 73 del 2010, nonché quali e quanti soggetti abbiano curato le domande e le procedure di estinzione del contenzioso, l'ammontare complessivo delle somme oggetto di sanatoria e quelle effettivamente versate all'erario;
quali siano le motivazioni che hanno finora impedito al Governo di rendere pubblici i suddetti dati, fra l'altro oggetto di esplicita richiesta tramite l'atto di sindacato ispettivo 3-01548 del 15 settembre 2010, in considerazione del fatto che i medesimi risultano in possesso, nel dettaglio, del Presidente del Gruppo Arnoldo Mondadori Editore, società diretta beneficiaria delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2-bis, lettera b), del decreto-legge n. 40 del 2010.