Atto n. 3-02113

Pubblicato il 3 maggio 2011
Seduta n. 547

BARBOLINI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -

Premesso che:

la notizia che un noto esponente dei Casalesi, Egidio Coppola, condannato per fatti legati all'ambiente malavitoso della zona di Casal di Principe, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, scontata la sua pena, possa ora trascorrere un lungo periodo di soggiorno obbligato sul territorio modenese in località Sorbara, frazione di Bomporto (ove peraltro già risiedono nuclei della stessa provenienza geografica), sta giustamente sollevando allarme e timore in quella comunità, e più in generale nella provincia di Modena;

su tale vicenda, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi, al quale si sono associati i Sindaci dei Comuni limitrofi di Nonantola, Ravarino e San Cesario, ha espresso la propria contrarietà ed evidenziato, come riportato su un articolo pubblicato il 20 aprile su "Il Resto del Carlino", la "situazione assurda, per cui una figura che ha rivestito un ruolo di spicco nel clan dei Casalesi si trova a dimorare nel comune di Bomporto, con il forte rischio che possa riorganizzare i gruppi e le varie attività criminose";

l'iniziativa assunta dal sindaco di Bomporto e dai colleghi in merito a questa paventata decisione da parte del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere non è in alcun modo configurabile come una manifestazione di chiusura in chiave localistica, ma esprime la motivata e ferma denuncia in ordine ai rischi che possono derivare dalla adozione di un provvedimento di siffatta natura;

già in passato le presenze obbligate di esponenti della malavita hanno comportato problemi assai gravi proprio rispetto all'infiltrazione mafiosa nel territorio della provincia di Modena, e tale rischio, per di più in un momento tanto delicato per l'economia in generale e per quella modenese in specifico, può concretamente riproporsi, vanificando gli sforzi compiuti dalle istituzioni e dalle Forze dell'ordine, insieme con la partecipazione responsabile delle forze sociali, per contrastare il radicamento delle organizzazioni criminali;

in proposito il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, e il Presidente della provincia, Emilio Sabattini, hanno chiesto al Prefetto Benedetto Basile la convocazione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, per discutere della questione, valutarne i pericoli ed evitarne la concretizzazione;

l'appello ad una più approfondita valutazione circa la decisione da adottare non intende in alcun modo sollevare polemiche sulle prerogative e l'operato della magistratura, che del contrasto alla criminalità organizzata costituisce un protagonista essenziale. Tuttavia, in ragione di esperienze già verificatesi in passato, acclarate da indagini e sentenze, è doveroso un richiamo di attenzione perché presenze di questo tipo concorrono a determinare insidiose ed inquietanti penetrazioni e radicamenti di malavita organizzata in un tessuto sociale, quale la provincia di Modena, che può subire gli effetti di un inquinamento della qualità della vita economica e del sistema delle relazioni proprio di questo territorio e delle sue comunità;

come appare potersi evincere dai documenti trasmessi dal competente Comando dei carabinieri al comune di Bomporto, sembrerebbe profilarsi una situazione per cui, attraverso richieste di trasferimento di residenza di familiari e affini in località contigue, segnatamente dal Comune di Follonica al Comune di Camposanto in località Bottegone, la persona con obbligo di soggiorno stia già operando per dare corpo a un "reticolo" di relazioni, col che verrebbero avvalorate le preoccupazioni precedentemente espresse,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario assumere ogni tempestiva iniziativa utile, in concorso con le autorità più direttamente competenti, ad assicurare che resti lontana dal territorio modenese una figura coinvolta in gravi vicende giudiziarie della criminalità organizzata, nonché ad evitare che la stessa presenza concorra a determinare infiltrazioni inquinanti per la qualità della realtà economica e sociale della comunità di Bomporto e della provincia di Modena;

se, più complessivamente, non ritengano opportuno intervenire con adeguate modifiche sui profili applicativi della norma che disciplina la sorveglianza speciale, per restituire pienezza di efficacia alla disposizione, a tutela degli interessi di pubblica sicurezza che essa intende assicurare, contro il rischio che le persone destinatarie dell'istituto riescano, con espedienti, ad aggirarne e depotenziarne il senso e gli obiettivi.