Pubblicato il 6 aprile 2011
Seduta n. 535
PERDUCA , PORETTI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
in occasione di un'audizione del 21 ottobre 2010 presso la Commissione straordinaria diritti umani del Senato, tra gli altri, degli esponenti dell'associazione "Comitato per il Centro Sociale" (associazione di volontariato costituita ai sensi della legge n. 266 del 1991, atto registrato il 7 novembre 1995, iscritta dal 3 agosto 2010 all'albo nazionale degli enti e associazioni che svolgono attività a favore degli immigrati, iscrizione n. A/678/2010CE; iscritta all'albo regionale del volontariato e all'albo regionale delle associazioni ed organismi operanti per la pace e i diritti umani; iscritta al consiglio territoriale per l'immigrazione istituito dall'ufficio territoriale del Governo di Caserta ai sensi del testo unico di cui al decreto legislativo n. 286 del 1998 - Sportello informativo per migranti e rifugiati "diritti di cittadinanza per tutti/e") ebbe modo di documentare alcune problematiche relative alla Commissione territoriale di Caserta;
a seguito di tali denunce gli interroganti hanno già presentato un atto di sindacato ispettivo al quale non è stata data risposta;
considerato che:
sempre secondo la menzionata interrogazione permangono varie problematiche legate al normale svolgimento delle attività di tutela dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria (RARU) da parte dello Sportello informativo per migranti e rifugiati del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) della Provincia di Caserta;
detto Sportello è attivo dal 1995 ed è un punto di riferimento fondamentale per la comunità di migranti e rifugiati dell'area di Castel Volturno e per l'intera regione Campania;
il servizio di front-office realizzato due volte a settimana da operatori, mediatori, volontari è parte integrante del progetto SPRAR finanziato, già dal 2007, dal Ministero per l'accoglienza e la tutela dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria. Le attività si svolgono in collaborazione con la Caritas ed il Consiglio italiano per i rifugiati (CIR) ed in contatto con diversi movimenti e associazioni in diverse parti d'Italia;
è abitudine dell'associazione organizzare ogni mercoledì sessioni informative plenarie con gli interessati ai vari servizi e tale appuntamento è noto e comporta, in tale giorno di assemblea e sportello, un notevole afflusso di immigrati che arrivano allo sportello per essere assistiti, orientati, richiedere interventi di mediazione con il datore di lavoro, con il proprietario di casa, con medici oltre che con le istituzioni preposte di Questure, Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale; gli operatori ed i mediatori più esperti individuano soggetti particolarmente vulnerabili, e progettano microinterventi per l'integrazione (accesso alla casa, borse lavoro, corsi di alfabetizzazione, corsi professionali, tirocini, borse lavoro);
la popolazione di immigrati che chiede di usufruire di tali servizi ha problematiche legate al permesso di soggiorno, all'accesso alla protezione internazionale, alla tutela legale, allo sfruttamento sul lavoro, alla salute;
a seguito della terribile strage di camorra del 18 settembre 2008 le associazioni si sono costituite parte civile nel processo contro Setola ed il suo clan camorrista non solo perché esse avevano assistito e conoscevano direttamente quattro delle sei vittime che persero la vita della strage, ma anche perché esse furono riconosciute dal giudice come rappresentative e portatrici degli interessi diffusi delle comunità dei migranti e dei rifugiati che vivono sul litorale domizio;
la riservatezza, la trasparenza e la condivisione delle procedure sono gli elementi fondanti di un rapporto di fiducia instaurato con l'utenza;
dall'inizio degli arrivi dal Nord Africa le associazioni hanno notato che spesso, proprio nei giorni in cui è aperto lo sportello, vi sono membri delle Forze dell'ordine in presidio a pochi metri dall'ingresso della sede. Le persone che hanno appuntamenti vengono fermate per essere controllate proprio nei pressi dell'associazione soprattutto il mercoledì, giorno di maggiore affluenza;
più volte gli operatori hanno evitato momenti di tensione alla fermata degli autobus - vicino alla sede dell'associazione - dove il presidio delle Forze dell'ordine, per lo più formato da carabinieri, ferma gli utenti che si recano allo sportello o che lo hanno appena lasciato;
già alla fine del 2010 tale situazione era stata segnalata al Prefetto di Caserta e alle autorità locali con particolare riferimento ad alcune retate fatte fuori all'ex Canapificio e persino davanti alla mensa della Caritas;
mercoledì 23 marzo 2011, 15 assistiti sono stati fermati tra le ore 16 e le 20 dai carabinieri in servizio nei pressi dell'associazione, trasportati alla locale caserma dei carabinieri, trattenuti per la verifica delle singole posizioni: alcuni sono stati rilasciati il giorno seguente, altri sono stati arrestati e processati per direttissima, tre denunciati a piede libero e rilasciati il giorno successivo per non aver ottemperato all'ordine di lasciare il territorio. Alcuni sono richiedenti la protezione internazionale e potenzialmente tali, e già fanno fatica ad avere accesso ai servizi perché spesso sfruttati e resi vulnerabili da un'invisibilità sociale e da un difficile clima vissuto tra le diverse nazionalità e con le istituzioni locali; essi oggi potrebbero vedere sfumare il loro diritto di accesso all'informazione ad una eventuale protezione perché negato dalla difficoltà di arrivare persino allo sportello del loro legale di fiducia;
sempre secondo quanto raccolto dalle associazioni successivamente, nello stesso giorno altri utenti intorno alle ore 17 sono ritornati indietro senza poter raggiungere la sede in questione perché intimoriti, avendo assistito al momento in cui i carabinieri avevano fermato altri immigrati che stavano raggiungendo il centro sociale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei comportamenti dell'Ufficio immigrazione della Questura di Caserta relativi in particolare ai rilasci ed ai rinnovi dei permessi di soggiorno di cittadini stranieri che a causa di ritardi e complicazioni burocratiche rischiano di perdere il diritto al soggiorno regolare e di tornare nelle maglie dello sfruttamento e del lavoro nero;
se abbia mai approfondito quali possano essere le problematiche relative alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Caserta visto che i 30 richiedenti la protezione internazionale coinvolti nei gravi fatti di Rosarno nella stagione agrumaria 2009, culminata negli scontri e nelle violenze del 7 gennaio 2010, nonostante gli accordi con il Ministero, dopo più di un anno non hanno ricevuto alcuna protezione; 28 sono stati convocati ed ascoltati ma aspettano ancora il risultato, altri due attendono ancora di essere convocati;
quale sia il motivo per cui a nessuna delle organizzazioni attive sul territorio non sia possibile alcun accesso in Commissione a causa di un'inspiegabile chiusura nei confronti degli operatori specializzati;
se abbia approfondito il motivo per cui anche recentemente le associazioni che ricorrono sistematicamente contro le pronunce della Commissione territoriale abbiano ottenuto diverse sentenze di accoglimento in Corte d'appello di Napoli con conseguente condanna alle spese in capo alla Commissione territoriale soccombente;
come siano valutati le retate nei pressi di un ente di assistenza ai migranti e rifugiati riconosciuto dallo stesso Ministero;
se non ritenga opportuna un'indagine conoscitiva sull'operato della Commissione territoriale di Caserta.