Atto n. 4-04875

Pubblicato il 29 marzo 2011
Seduta n. 528

RANUCCI , DELLA SETA , PASSONI - Ai Ministri dell'interno, della giustizia e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il sud pontino e l'arcipelago delle isole Pontine rappresentano un'area a forte vocazione turistica e culturale di particolare interesse ambientale, in considerazione delle importanti risorse e peculiarità paesaggistiche, archeologiche e idrogeologiche;

come attestato più volte dai vari organismi antimafia, tra cui la Direzione nazionale antimafia (DNA), nel basso Lazio ed in particolare nei Comuni di Minturno, Fondi, Sabaudia ed ora, dalle ultime notizie di stampa, anche nel Comune di Ponza, sta emergendo una situazione caratterizzata da un altissimo livello di infiltrazione mafiosa e camorristica;

risale agli inizi di marzo 2011 il sequestro di beni per oltre 100 milioni di euro al clan che gestiva gli affari dei Casalesi nel territorio sud pontino e nel basso Lazio; l'operazione denominata "verde bottiglia", condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli in collaborazione con la procura di Frosinone ha portato al sequestro di 17 società, due ditte individuali, 31 fabbricati, 14 terreni, 16 autovetture e 118 rapporti finanziari;

il 24 marzo 2011 si apprende dagli organi di stampa che sull'isola di Ponza, grazie ad un'indagine svolta dai carabinieri e denominata "Ponza Nostra", sono state iscritte nel registro degli indagati 30 persone, per attività illecite e le ipotesi di reato vanno dalla corruzione alla concussione, dal falso in atto pubblico all'abuso d'ufficio;

considerato che:

la Direzione investigativa antimafia continua a mandare segnali di allarme in merito alla forte offensiva che le mafie stanno realizzando per accaparrarsi ampi segmenti dell'economia del basso Lazio, in particolare della provincia di Latina e nello specifico nel sud pontino con ramificazioni nelle isole Pontine, in settori chiave come quello del turismo, dell'edilizia e del commercio;

le Forze dell'ordine, attraverso la Direzione antimafia, hanno più volte evidenziato i rischi di infiltrazioni camorristiche nel territorio della provincia di Latina ed in modo allarmante nelle pubbliche amministrazioni di quest'area, definita "colonia" dei camorristi campani;

Ponza è la meta preferita da molti turisti e vede fortemente compromessa, a poco più di un mese dall'inizio del periodo balneare, la sua stagione turistica, essendo stata investita da un'inchiesta che la Procura di Latina sta conducendo in merito ad attività malavitose, in particolare di stampo camorristico, che si sarebbero pesantemente inserite nel tessuto amministrativo, turistico, commerciale ed economico dell'isola,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano, tenuto conto della gravità degli atti esposti, di avviare con la massima urgenza e tempestività provvedimenti atti a contrastare la criminalità organizzata e le infiltrazioni malavitose nella provincia di Latina e nel sud pontino con particolare riferimento al caso specifico del Comune di Ponza al fine di garantire alle comunità di questi territori una vita democratica e civile;

se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ritenga che, in considerazione dell'alto valore turistico ed ambientale che caratterizza l'arcipelago ponziano, lo stesso debba essere inserito tra le aree definite "monumento naturale", per scongiurare la realizzazione di qualsiasi intervento edilizio e di ogni altro intervento che alteri la vegetazione esistente nonché l'ecosistema, al fine anche di prevenire i frequenti e devastanti illeciti edilizi ed ambientali profusi dalle organizzazioni criminali operanti sul territorio, a discapito della qualità ambientale dell'area e delle attività produttive connesse al turismo.