Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01341
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Atto n. 4-01341
Pubblicato il 31 gennaio 2002
Seduta n. 111
DANIELI PAOLO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
lo scrivente nella passata legislatura ha già presentato la medesima interrogazione senza ottenere alcuna risposta; la signora Maria Bresciani, dipendente dell’ULSS 25 di Verona, è in pensione dal 1º febbraio 1984; nel mese di giugno 1984, dopo tre mesi dal collocamento in pensione, la sede provinciale del Tesoro di Verona, con lettera datata 23 giugno 1984, comunicava all’Inadel di Roma che la signora Bresciani era intestataria di un assegno vitalizio concesso dalla stessa Inadel, con nota 24 marzo 1979, per il periodo in cui l’interessata aveva lavorato presso gli Ospedali Riunti di Cagliari (periodo 1964-1969); la Direzione generale dell’Inadel comunicava quindi, con una nota del 1º agosto 1984, che il godimento dell’assegno vitalizio, tramutatosi nel 1981 in PSO, era decaduto in base ad un regio decreto del 1928 e che la signora Bresciani doveva restituire le mensilità percepite dall’agosto del 1980 all’ottobre del 1984, somma peraltro immediatamente restituita; la signora Bresciani iniziava quindi una fitta corrispondenza con la Direzione del Ministero del tesoro di Roma al fine di ottenere che i cinque anni che avevano dato diritto al vitalizio, fossero considerati agli effetti pensionistici; solo nel settembre 1997, l’Inpdap di Roma, dichiarava che i cinque anni non potevano essere considerati agli effetti pensionistici avendo la signora Bresciani percepito nel 1980 un’indennità « si è nel frattempo venuto a sapere che, altre persone nella stessa identica posizione dell’interessata, hanno continuato, in attività di servizio, a percepire il succitato assegno dal 1980 (data di transito dall’ex Inam all’Ulss e data di inizio della presunta «incompatibilità» dell’assegno stesso); un’altra dipendente dell’Ulss, titolare di vitalizio Inadel tramutatosi in PSO e collocata pensione con l’inpdap, come la signora Bresciani, ha continuato per tutti questi anni a percepire le rate di vitalizio e tutt’oggi, in pensione, continua a riscuoterle; in base alle recenti disposizioni in materia, l’assegno vitalizio dell’Inadel è un diritto legittimamente acquisito e come tale deve essere percepito dall’intestatario dello stesso, l’interrogante chiede di sapere: in base a quale legge la signora Bresciani non è più titolare del diritto all’attribuzione dell’assegno vitalizio Inadel; per quali ragioni l’interessata ha dovuto restituire la cifra percepita dal 1980 al 1984; in particolare per quali motivi altre persone, nella stessa identica posizione lavorativa e quindi pensionistica della signora Bresciani, hanno continuato e continuano a percepire l’assegno vitalizio Inadel, creando di fatto una dubbia disparità di trattamento.