Pubblicato il 2 marzo 2011, nella seduta n. 513
Note: (Testo 2)
MICHELONI , RANDAZZO , TONINI , PEGORER , BERTUZZI , FINOCCHIARO , ZANDA , GASBARRI , SIRCANA , PASSONI , MARINARO , PERDUCA , MARINO Ignazio , SOLIANI , MORRI , PORETTI , GIAI , MONGIELLO , PEDICA , LEGNINI , LIVI BACCI , MORANDO , MARINO Mauro Maria , BALDASSARRI , CONTINI , DE ANGELIS , GERMONTANI , GARAVAGLIA Mariapia
Il Senato,
premesso che:
i cittadini italiani nel mondo sono circa 4 milioni, e nei loro confronti è necessario che l'Italia si impegni a garantire assistenza attraverso una rete di servizi consolari funzionale ed efficiente;
il Ministero degli affari esteri deve organizzare la rete diplomatico-consolare e le sue strutture per adempiere ad una duplice missione. La prima missione, comune a quella di tutti i Ministeri degli esteri del mondo, è quella di rappresentare e difendere gli interessi del proprio Paese all'estero. La seconda missione consiste nell'offrire servizi e tutela alle comunità italiane nel mondo, al fine di soddisfare le loro esigenze;
attualmente è in corso un'ampia ristrutturazione della rete consolare da parte del Ministero, che interessa sedi e luoghi con una forte presenza di emigrati italiani. Tuttavia, il piano di ristrutturazione presentato non è stato accolto positivamente né dalle Commissioni parlamentari di merito, né dalle comunità degli italiani all'estero. L'opposizione da parte delle rappresentanze degli italiani nel mondo, delle loro associazioni e dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere è stata quasi unanime;
il Governo, attraverso il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri Alfredo Mantica, ha per ben due volte dichiarato che il Piano di ristrutturazione della rete consolare non è determinato da esigenze di risparmio per il bilancio dello Stato. In particolare, il 10 giugno 2009 al Senato, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni parlamentari Affari esteri di Camera e Senato, il Sottosegretario ha affermato che il Piano "è dettato da ragioni assolutamente di carattere politico-organizzative, anche se ovviamente avrà delle ricadute anche di natura economica che, tuttavia, non rappresentano la spinta che ne ha determinato l'avvio"; il 24 giugno 2009 alla Camera dei deputati, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Affari esteri di Camera e Senato ha affermato: "Quindi, io non vi ho mai detto - e torno a ribadirlo - che il risparmio è il primo obiettivo di questa razionalizzazione. È ovvio che, se risparmio, se alla fine qualcosa resta attaccato al progetto, credo nessuno si possa offendere, ma non è questo il primario obiettivo";
nonostante le rassicurazioni offerte, il Piano di ristrutturazione prevede la chiusura di alcune importanti sedi, tra le quali: Mulhouse, Lille, Coira, Losanna, Genk, Liegi, Mons, Saarbrücken, Norimberga, Mannheim, Amburgo, Manchester, Durban, Adelaide, Brisbane, Filadelfia, Detroit;
le chiusure previste peggioreranno la funzionalità di una rete consolare già in difficoltà, raddoppiando l'utenza delle sedi consolari residue alle quali dovranno rivolgersi i cittadini italiani residenti all'estero. Si produrrà così lo spostamento dalle sedi chiuse alle nuove sedi di competenza di centinaia di migliaia di pratiche. Sono prevedibili le conseguenze negative sulla funzionalità degli uffici e sull'efficienza dei servizi; l'impossibilità di fatto di sostenere le prossime tornate elettorali e referendarie, anche mettendo a forte rischio il raggiungimento del quorum, con grave lesione del diritto di partecipazione democratica che la Costituzione ha riconosciuto ai cittadini italiani residenti all'estero;
attualmente è in corso anche la graduale attivazione del sistema di servizi telematici SIFC (Sistema integrato delle funzioni consolari), sistema che, sicuramente, rappresenta la giusta strada per innovare i servizi consolari ma, come ovvio, richiede tempi lunghi di effettiva entrata a regime;
la 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) del Senato ha deliberato all'unanimità la realizzazione di un'indagine conoscitiva che ha come obiettivo quello di conoscere l'effettiva situazione dell'organizzazione dei servizi e della rete diplomatico-consolare italiana del Ministero. Detta indagine potrà così contribuire alla realizzazione di una rete in grado di rispondere al meglio alle due missioni sopra ricordate e ad un più razionale utilizzo delle risorse economiche disponibili, con il dichiarato obiettivo di migliorare i servizi ai cittadini italiani all'estero e produrre risparmi per il bilancio del Ministero. Il confronto tra il Senato e il Ministero degli affari esteri non ha però portato, ad oggi, ad interventi migliorativi del Piano,
impegna il Governo:
a promuovere nell'immediato uno specifico provvedimento di "moratoria" che differisca per un termine di 12 mesi il piano di ristrutturazione e razionalizzazione presentato dal Ministero degli affari esteri, e a "congelare" la rete consolare nella sua attuale situazione;
a tenere conto dell'esito dell'indagine conoscitiva della 3ª Commissione del Senato sulle strutture del Ministero, al fine di costruire un progetto condiviso di profonda riforma della rete e dei servizi consolari italiani nel mondo e di rispettare pienamente i diritti democratici degli italiani residenti all'estero.