Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00299

Atto n. 2-00299

Pubblicato il 12 gennaio 2011
Seduta n. 484

BELISARIO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

l'interpellante è venuto a conoscenza della situazione di estremo disagio e pericolosità esistente all'interno della casa circondariale di Potenza;

i rappresentanti sindacali degli operatori della casa circondariale da oltre un anno protestano affinché siano eliminate, o quanto meno limitate, le ormai davvero insostenibili difficoltà lavorative vissute quotidianamente sia dagli agenti che dal personale amministrativo;

il carcere necessita di urgentissimi ed importanti interventi di ristrutturazione, che dovrebbero interessare tutte le strutture interne, quali le celle di detenzione, i corridoi, i solai, le sale adibite ai servizi interni, gli spazi di passaggio ed anche la cinta muraria, la quale, per le condizioni in cui versa, è inadeguata e pericolosa per l'incolumità fisica, oltre che non conforme alle norme di sicurezza. Nelle pressoché perenni condizioni di sovraffollamento della struttura carceraria, tuttavia, si riescono ad operare esclusivamente piccole ristrutturazioni d'emergenza;

l'edificio carcerario, risalente agli anni '50 del secolo scorso, non rispetta le indicazioni del regolamento dell'amministrazione penitenziaria del 2000;

le celle, singole o quadruple, a causa del sovraffollamento, ospitano rispettivamente due o cinque detenuti, non garantendo condizioni di vivibilità ai reclusi ed agli operatori;

le attività supplementari - quali il cineforum, il teatro, i corsi di agricoltura e, più in generale, ogni attività ricreativa - sono interrotte o significativamente compromesse dalla mancata ristrutturazione degli spazi o dall'impossibilità della fruizione degli stessi;

all'interno della casa circondariale, nonostante una capienza regolamentare di 169 detenuti, sono ospitati mediamente più di 260 reclusi, tra i quali moltissimi stranieri, diversi tossicodipendenti e numerosi con problemi psichici;

l'età media degli operatori è molto alta e scarseggiano le figure degli educatori, degli assistenti sociali, degli infermieri e degli psicologi;

i dipendenti tuttora operanti devono sopportare turni massacranti, anche di 12 ore consecutive, in condizioni di notevole stress psicofisico che finisce per determinare l'aumento della percentuale di assenza degli operatori stessi dal servizio;

come riportato in precedenti e numerosi atti di sindacato ispettivo già indirizzati al Ministro in indirizzo: a) tutte le traduzioni vengono effettuate sotto scorta con responsabilità diretta del personale e del coordinatore del Nucleo traduzioni e piantonamenti; b) il personale addetto alla vigilanza ed osservazione delle sezioni detentive subisce un sovraccarico di lavoro dovuto al sovraffollamento crescente di detenuti, svolgendo quotidianamente tripli incarichi, tanto da non riuscire addirittura a consumare il pasto; c) gli ispettori sono costretti a sopperire alle emergenze, diventate, di fatto, quotidianità; gli impiegati svolgono incarichi operativi al posto degli agenti di Polizia; d) il personale femminile non può garantire, a causa dell'esiguità delle operatrici, la gestione dell'unico reparto femminile presente a livello regionale. Causa maternità, aspettativa o altro, risultano infatti in servizio solo 7 operatrici su 14. Di queste, solo 4 possono effettuare servizio notturno, obbligando gli agenti maschi ad espletare il loro lavoro in reparti per detenuti di sesso diverso;

considerato che:

il livello del degrado raggiunto all'interno della casa circondariale di Potenza offende la dignità umana, e la mancanza di spazi adeguati determina condizioni di inciviltà della detenzione;

le incredibili carenze denunciate comportano il mancato rispetto delle norme riguardanti le misure detentive e, più in generale, anche di quelle sulla sicurezza sul lavoro, rappresentando la negazione dei più elementari diritti del personale previsti dalle vigenti normative in materia e dai contratti;

il lavoro straordinario sarebbe di fatto imposto agli agenti penitenziari contro la loro volontà, in palese violazione dell'articolo 36 della Costituzione oltre che delle leggi in materia di lavoro pubblico,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno audire i rappresentanti sindacali degli operatori penitenziari, al fine di porre in essere ogni tempestiva iniziativa utile alla soluzione delle problematiche evidenziate in premessa;

come ed in quali tempi intenda riportare la legalità all'interno della casa circondariale di Potenza, con particolare riferimento ai casi di violazione dei più basilari diritti dei detenuti e delle norme riguardanti la sicurezza sul lavoro;

se le innumerevoli questioni evidenziate dall'interpellante - quali sovraffollamento, carenza di personale addetto alla sorveglianza, fatiscenza delle strutture - non siano pregiudizievoli del livello di sicurezza della struttura stessa.