Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01485

Atto n. 4-01485

Pubblicato il 19 febbraio 2002
Seduta n. 124

CAMBER. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

            il 22 gennaio scorso, a 9 giorni dalla scadenza del 31 gennaio, termine utile per il pagamento della tassa di possesso di auto e motoveicoli, è stato pubblicato sul sito internet del Ministero dell’economia e delle finanze l’elenco dei veicoli di particolare interesse storico che, come previsto dall’art. 63, comma 2, lettera c), della legge 21.11.2000, n. 342, godono del beneficio dell’esenzione dal pagamento della tassa suddetta;

            tale elenco, compilato dall’A.S.I. (Automotoclub Storico Italiano) e dalla F.M.I. (Federazione Motociclistica Italiana) rispettivamente, ben 14 mesi dopo la promulgazione della legge n. 342, è stato accolto con grande delusione da molte associazioni che riuniscono gli amatori di autoveicoli e motoveicoli storici, che hanno rilevato come l’elenco suddetto sia assolutamente inadeguato a causa dei criteri con cui è stato stilato e per le innumerevoli incongruenze e imprecisioni che contiene:

            compaiono infatti, ripetuti più volte, veicoli dello stesso modello con denominazione spesso errata o incompleta;

            risultano elencati decine di veicoli costruiti nel 1972 e quindi comunque esenti ai sensi del comma 1 della citata legge n. 342;

            vengono considerati di particolare interesse storico veicoli quali la Fiat Panda del 1981 o la Seat 127 CL del 1980 o ancora la Ford Fiesta;

            lo stesso veicolo (per marca e modello) è presente in alcuni anni e in altri no: ad esempio vengono citate la Fiat 500 del 1972 e quella del 1974, ma non la Fiat 500 del 1973 che quindi non è esentabile, non essendo compresa nella lista;

            secondo quanto espresso anche sulla stampa specializzata da rappresentanti di associazioni di amatori di auto e moto storiche, l’elenco è stato compilato adottando un criterio di selezione basato sull’esenzione richiesta da un socio A.S.I. piuttosto che sull’effettiva valenza storica di una marca e modello: l’elenco quindi, secondo questa accusa, non rappresenterebbe altro che i veicoli per i quali i soci A.S.I. hanno chiesto l’esenzione;

            tale ipotesi è stata esplicitamente suffragata da una circolare del Presidente dell’ A.S.I. inviata in data 23.01.02 a tutti i club federati: in essa si afferma che l’elenco pubblicato sul sito internet del Ministero dell’economia e delle finanze «corrisponde ai veicoli esaminati individualmente dalle Commissioni tecniche in seguito alla delibera del 20.04.2001 e non già all’elenco preteso – e non dovuto – da altri soggetti» e si riconosce esplicitamente che «tali veicoli non sono i soli di particolare interesse storico e collezionistico»;

            la leggerezza più grave commessa dall’A.S.I., che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla mobilità dei veicoli storici, appare quella di aver allargato indiscriminatamente questa lista a semplici utilitarie (di cui non si vede, obiettivamente, il «particolare interesse storico» quale richiamato nella citata legge n. 342);

            in un momento in cui, per motivi ambientali, si ricorre sempre più spesso alla sospensione della circolazione anche dei più moderni veicoli catalizzati, non si ravvisano i motivi che hanno indotto il Ministero dell’economia e delle finanze a fornire la patente di «particolare interesse storico» a veicoli che, molto probabilmente, vengono utilizzati per il trasporto quotidiano, mentre, di contro, le autovetture storiche, che sono oggetto di accurata manutenzione, percorrono annualmente chilometraggi esigui e quindi il loro contributo all’inquinamento totale rappresenta una goccia nell’oceano;

            la conseguenza di aver allargato l’elenco anche a veicoli che, presumibilmente, non soddisfano le suddette caratteristiche potrebbe di fatto indurre le autorità competenti a non concedere quelle deroghe alle misure anti – inquinamento che gli autentici appassionati attendono da tempo con ansia e che sono oggetto delle proposte di modifica al Codice della Strada presentate dalle associazioni degli amatori dei veicoli storici,

        si chiede di sapere:

            se non si ravvisi l’opportunità di affidare ad un comitato, composto da tecnici e da esperti di storia dei mezzi di trasporto, nominato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero per i beni e le attività culturali, in collaborazione con tutte le associazioni amatoriali internazionalmente riconosciute di auto e moto storiche, la redazione di un elenco definitivo e completo di autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico, ai sensi della legge n. 342, art. 63;

            nel frattempo, quali urgenti iniziative si intenda assumere per colmare le lacune e sanare le incongruenze contenute nell’elenco redatto dall’A.S.I. e pubblicato sul sito internet del Ministero dell’economia e delle finanze.