Pubblicato il 14 dicembre 2010
Seduta n. 473
RANUCCI , PASSONI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Premesso che:
la Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Napoli nella primavera 2009, nell'ambito di una vasta operazione anti camorra, ha ritenuto di indagare sulle attività della famiglia dell'imprenditore di Sabaudia (Latina) Salvatore Di Maio, con l'accusa di far parte di un'associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio del denaro sporco nel campo immobiliare e di turbativa d'asta sempre nel settore degli immobili;
sempre secondo quanto riferito dalla DDA di Napoli, Salvatore Di Maio è ritenuto uno dei bracci operativi del clan camorristico "Cava" di Quindici (Avellino) che ha forte penetrazione nell'area dell'agro pontino;
con l'operazione denominata "Underwood", coordinata dalla Divisione anticrimine insieme alla Squadra mobile della Questura di Latina, nel mese di ottobre 2010, sono stati sequestrati beni, ritenuti frutto di attività illecite in associazione con il clan camorristico "Cava", per un valore di circa 30 milioni di euro (26 immobili, 3 locali magazzini, 34 terreni, 7 negozi, 19 stalle scuderie, 7 veicoli e numerose quote societarie), intestati a Salvatore Di Maio e a tutto il suo nucleo familiare, composto dalla moglie e dai suoi tre figli Rosa, Andrea e Francesco;
la signora Rosa Di Maio è consigliere comunale di Sabaudia ed è la stessa che risulterebbe essere intestataria del 30 per cento dei beni sequestrati nonché amministratore unico di due società della famiglia;
a seguito di indagini dell'Antimafia lo scorso novembre la Guardia di finanza di Latina insieme ai Nuclei investigativi provinciali di Polizia ambientale e forestale hanno sequestrato cinque locali e le relative attività commerciali nel centro di Sabaudia in un edificio di proprietà della Regione Lazio affittato ad una delle società in cui Rosa Di Maio figurerebbe come amministratore unico, con l'accusa di mutazione, usurpazione e abusivismo;
oltre a Rosa Di Maio, del Consiglio comunale di Sabaudia fa parte anche lo zio della stessa, tale signor Giovanni Pietro Fogli;
in data 28 ottobre 2010 all'ordine del giorno del Consiglio comunale di Sabaudia c'era una mozione di sfiducia nei confronti della consigliera Di Maio; il Sindaco invece di dare seguito alla discussione ha interrotto la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo per sottoporre un emendamento alla mozione stessa a seguito di una missiva ricevuta dalla consigliera Di Maio, la quale chiedeva una semplice astensione che successivamente le veniva accordata;
considerato che:
il comportamento del Sindaco e della sua maggioranza, sopra descritto, è solo l'ultimo atto di una sequenza indescrivibile di anomalie perpetrate in violazione del testo unico delle leggi sugli enti locali e al regolamento comunale, di cui l'interrogante è venuto a conoscenza. Fra queste, ad esempio: le ripetute violazioni di legge relative alle procedure seguite per la fornitura di beni e servizi; la cattiva gestione del personale; gli "allegri" affidamenti di consulenze; la concessione di beni immobili senza una precisa distinzione in merito alla tipologia del contratto o convenzione;
dai dati acquisiti a mezzo stampa, sembrerebbe che il figlio del Sindaco sia stato assunto dalla MLG Srl, una delle due società di cui è titolare la Di Maio, interessata alla trasformazione di un ex pollificio in una residenza sanitaria assistenziale e alla sua gestione;
le Forze dell'ordine, in particolare la Direzione antimafia, hanno più volte evidenziato i rischi di infiltrazioni camorristiche nel territorio della provincia di Latina ed in modo allarmante nelle pubbliche amministrazioni di quest'area, definita "colonia" dei camorristi campani,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo ritengano di intervenire tempestivamente e quali provvedimenti intendano assumere per contrastare la criminalità organizzata e le infiltrazioni malavitose nella provincia di Latina ed in particolare nel Comune di Sabaudia al fine di garantire in questi territori una vita democratica e civile;
se il Ministro dell'interno, tenuto conto della gravità degli atti esposti, intenda avviare con la massima urgenza le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale di Sabaudia.