Pubblicato il 16 novembre 2010
Seduta n. 459
BONINO , PERDUCA , PORETTI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -
Considerato che:
l'ormai ex magistrato Presidente della Corte d'appello Alfonso Marra, intervistato il 22 ottobre 2010 dal "Corriere della sera", ha raccontato che il Prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi lo avrebbe contattato per informarsi sulla situazione del ricorso dei Radicali della lista Bonino-Pannella contro l'ammissione delle liste di Roberto Formigoni alle elezioni regionali del 2010;
detto ricorso era stato accolto con una decisione dell'Ufficio elettorale costituitosi presso la Corte d'appello di Milano;
stando alle dichiarazioni di Marra, il prefetto Lombardi avrebbe ritenuto opportuno riferire al Presidente della Corte d'appello dicerie e voci, senza riferirne la fonte, relative alla correttezza dell'operato dei giudici dell'Ufficio elettorale. Il dottor Marra dice alla stampa (si veda l'articolo pubblicato il 23 ottobre 2010 sul sito del quotidiano "la Repubblica" al link http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/23/la-procura-apre-un-inchiesta-sulle-firme.html) che il prefetto Lombardi «mi disse che intorno all'esclusione della lista sta montando un gran clamore perché a detta di molti era infondata»;
a seguito della pubblicazione di tale intervista, la Prefettura non solo non ha smentito, ma ha confermato quella telefonata;
da fonti di stampa (si veda il citato articolo di "la Repubblica") si apprende che la Prefettura avrebbe fornito la seguente motivazione circa l'evento in questione: "la telefonata rientrava nella normalità dei rapporti istituzionali: Lombardi avrebbe cercato di informarsi sulle decisioni della Corte d'appello prima di decidere di far stampare milioni di schede elettorali a rischio di annullamento";
a fronte delle competenze dei Prefetti - che certamente non includono il compito di farsi da tramite di valutazioni generiche ed anonime contro decisioni assunte dalla magistratura - appare evidente che il Prefetto avrebbe potuto informarsi sullo stato del procedimento senza esprimere o riportare valutazioni nel merito di esso, e appare altresì evidente che la telefonata del Prefetto di Milano si presta ad essere interpretata come un'azione di pressione nei confronti della magistratura;
sono in corso indagini sulla cosiddetta "cricca P3", che potrebbero stabilire l'eventuale configurarsi di reati da parte del Prefetto di Milano,
si chiede di sapere:
se il Ministro dell'interno abbia chiesto spiegazioni al Prefetto sul contenuto e lo scopo della citata telefonata;
in caso affermativo, quale sia stato l'esito;
in caso negativo, quale sia il motivo della mancata richiesta di spiegazioni, essendo in questione l'operato di un'autorità che opera sotto la responsabilità del proprio ministero;
il Ministro della giustizia abbia chiesto al Ministro dell'interno spiegazioni sul contenuto e lo scopo di quella telefonata realizzata da parte del Prefetto di Milano;
in caso affermativo, quale sia stato l'esito;
in caso negativo, per quale motivo non si sia ritenuto opportuno chiedere spiegazioni vista la rilevanza dell'episodio in relazione all'operato della magistratura e alla sua autonomia.