Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01563

Atto n. 4-01563

Pubblicato il 21 febbraio 2002
Seduta n. 128

BRUTTI PAOLO, VISERTA COSTANTINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

            tra le opere di importanza strategica per il Paese è stato previsto e approvato con la delibera CIPE n. 121, del 21 dicembre 2001, il cosiddetto passante di Mestre;

            a seguito di protocollo di intesa del 1º agosto 1997 tra gli Enti Autostrade S.p.A., Autovie Venete S.p.A., Autostrade di Venezia e Padova S.p.A., Ministero dei lavori pubblici, Anas, Regione del Veneto è stata prevista la realizzazione in superficie del passante di Mestre;

            tale passante era previsto inizialmente come una bretella autostradale di collegamento (lunga circa 32 chilometri) tra le Autostrade A4 Padova-Venezia, A27 Venezia-Pian di Vedoia ed A4 Venezia-Trieste;

            il Ministro Lunardi ha dichiarato successivamente che «con il termine passante intendiamo l’insieme delle soluzioni necessarie a risolvere il nodo viario di Mestre: dunque, sia il tratto autostradale in superficie sia il tunnel profondo a doppia canna», secondo quanto riportato da «Il Sole 24 ore» del 25 ottobre 2001 e dal settimanale «Edilizia e Territorio» del 29 ottobre 2001;

            tale soluzione implica che si debba considerare l’opera stessa come un nuovo tratto autostradale, come già si dovrebbe considerare il passante viario in superficie, e, pertanto, la relativa costruzione e gestione va affidata con gara europea, secondo quanto stabilito dalla direttiva dell’Unione europea 37/93;

        considerato inoltre che:

            stando alle previsioni progettuali, la durata prevista per la realizzazione del tunnel è di dodici anni;

            la proposta del Ministro Lunardi non tiene alcun conto degli elementi di impatto ambientale propri di un’eventuale attuazione della stessa, ovvero:

            lo scavo produrrebbe circa 2.6 milioni di metri cubi di materiale in esubero;

            la struttura con due corsie d’emergenza per senso di marcia presenta, già con i flussi attuali, uno scadente livello di servizio e, con l’atteso incremento del transito, soprattutto dei mezzi pesanti, potrebbe costituire un nuovo collo di bottiglia della mobilità;

            la profondità del percorso in galleria consente il deflusso della falda sotterranea, ma non impedisce che le rampe di discesa e di salita (circa 1 km ai due imbocchi) incontrino le falde superficiali;

            l’aria usata, estratta dal tunnel, è inquinata dalle polveri e dagli altri composti generati dal traffico: è possibile «depolverare» questo flusso, con tecnologie già applicate (seppur per portate d’aria più ridotte) ed è anche ipotizzabile mettere a punto filtri selettivi per alcuni composti, ma comunque non è accettabile l’espulsione delle polveri nell’ambito urbano di Mestre;

            non esiste un tunnel autostradale di lunghezza superiore a 1-2 chilometri attraversato dai flussi di traffico previsti a Mestre: gli esempi esistenti di tunnel lungo si riferiscono a flussi massimi di 35.000 veicoli/giorno (tunnel della Variante di valico Bologna-Firenze) mentre negli altri casi (Norvegia, Svezia, Olanda) i flussi sono inferiori a 10.000-15.000 veicolo/giorno;

            con riguardo alla sicurezza è da temere che la distanza minima richiesta tra i veicoli riduca i flussi ammessi al tunnel, al punto da peggiorare ulteriormente la capacità della nuova infrastruttura;

            vi è uno spaventoso incremento dei costi in quanto ai 1.050,7 miliardi di lire, indicati nel progetto preliminare per il passante in superficie, si aggiungono 1.732 miliardi di lire per il tunnel in questione;

        considerato inoltre che:

            l’incarico di consulenza tecnica e geotecnica per le verifiche progettuali sulla realizzazione del Tunnel autostradale di Mestre, patrocinato ora dal Ministro Lunardi, è stato affidato dall’Anas allo stesso Ingegner Lunardi – per tramite della società di famiglia Rocksoil S.p.A. – con incarico Anas del 28 febbraio 2001, prot. n. 4827;

            l’Ingegner Lunardi avrebbe anche proposto di costruire una talpa escavatrice ad hoc, più grande di quella usata per la galleria sotto la Tokyo Bay, il cui costo, per il solo prototipo, sarebbe di circa 100 miliardi di lire;

            che altra pala escavatrice, indicata sempre dall’Ingegner Lunardi, per la galleria di Nazzano sul tratto autostradale Fiano Orte della direttrice Roma-Firenze, risulta non funzionante da oltre 3 anni e nemmeno un metro di terra è stato attualmente scavato, nonostante i lavori avrebbero dovuto essere terminati prima delle manifestazioni del Giubileo;

            come è noto, il Ministro Lunardi ha «insediato» all’Anas, in qualità di amministratore, l’ingegner Pozzi, con il quale aveva avuto già rapporti di lavoro alla Rav (Raccordo Autostradale Valle D’Aosta), con incarichi che sono ancora in corso e che danno luogo ad un conflitto di interessi evidente;

            in tal modo è l’ingegner Pozzi, in qualità di amministratore dell’Anas, che dovrebbe definire ed approvare il protocollo, compresi i finanziamenti, con le Società autostradali prima indicate, in quanto concessionarie controllate dall’Anas, al fine della realizzazione del tunnel in questione, ideato dall’Ingegner Lunardi;

            lo stesso ingegner Pozzi, in qualità di amministratore dell’Anas, è altresì incaricato di approvare definitivamente il progetto, già oggetto di consulenza dell’ing. Lunardi con un ulteriore, abnorme conflitto di interessi che riguarda investimenti per migliaia di miliardi di lire in opere pubbliche, considerato anche che la vigilanza dell’Anas spetta allo stesso Ministro Lunardi,

        si chiede di sapere:

            quale sia l’effettivo progetto del passante di Mestre deciso con la citata delibera CIPE;

            se l’affidamento senza gara ad evidenza pubblica del passante in superficie di Mestre sia da considerarsi conforme alle direttive europee in proposito e alle disposizioni di legge o non configuri piuttosto un aggiramento delle stesse nel solo interesse delle concessionarie;

            quali iniziative il Governo intenda assumere per impedire che venga commessa tale violazione anche per l’affidamento delle progettazioni e dei lavori del passante sotterraneo di Mestre;

        quali iniziative il Presidente del Consiglio dei ministri intenda adottare al fine di dirimere la gravissima situazione verificatisi in seguito a questo ulteriore aggravamento del conflitto di interessi in cui si trova il Ministro Lunardi e che si configura sempre di più come l’espressione di un interesse privato in atti pubblici;

            se il Governo non ritenga necessario valutare gli aspetti di impatto ambientale di un tale progetto, assoggettandolo al vaglio della VIA per evitare la devastazione del territorio e dell’ambiente urbano circostanti, causati dagli effetti dello scavo sia in relazione ai materiali residui sia in relazione alle falde acquifere ed ai gas di scarico estratti dalle gallerie;

            se il Governo non intenda opportuno richiamare alle sue responsabilità il Ministro Lunardi al fine di chiarire la sua posizione e quella della società Rocksoil relativamente ai molteplici conflitti di interesse evidenziati.