Pubblicato il 3 agosto 2010
Seduta n. 418
SARO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
nella notte tra sabato 17 e domenica 18 luglio 2010 all'interno del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) si è verificato l'ennesimo grave episodio di disordine violento e il tentativo di fuga da parte di una settantina di immigrati;
a scatenare la rivolta di sabato notte, secondo quanto riportato dalla stampa locale, sarebbe stato con ogni probabilità l'arresto di un immigrato clandestino per resistenza e violenza ai danni di due poliziotti che stavano dando esecuzione ad un provvedimento di rimpatrio nei suoi confronti;
i primi disordini si sarebbero registrati nella zona notte del Cie di Gradisca intorno alle ore 21,30, e si sarebbero poi estesi anche all'esterno, dove gli immigrati avrebbero tentato l'abbattimento delle lastre antisfondamento che separano la zona notte dal campetto di calcio;
successivamente sarebbero state anche danneggiate le grate posizionate sui soffitti delle camerate e dei corridoi, che avrebbero permesso agli immigrati di guadagnare il tetto e di tentare la fuga, e distrutto definitivamente il sistema anti-intrusione ad infrarossi (già danneggiato a seguito di precedenti rivolte) e alcune telecamere del circuito interno;
solo grazie all'immediato intervento delle Forze dell'ordine, con una forza operativa doppia rispetto alla norma grazie all'orario di cambio turno, si è scongiurata l'evasione di massa;
contemporaneamente in più zone sono stati bruciati materassi e altre suppellettili, rendendo necessario l'intervento dei Vigili del fuoco di Gorizia, che sono riusciti a completare la messa in sicurezza della struttura solo alle ore 3,00 di notte;
un immigrato algerino si è perfino gettato tra le fiamme riportando ustioni sul 20 per cento del corpo;
considerato che:
nello stesso momento presso il Cie di via Corelli a Milano si è registrato un episodio analogo che ha coinvolto i circa 100 immigrati della struttura, i quali hanno distrutto suppellettili, porte, arredi e i distributori di bevande, inscenato un sit-in sul tetto e, infine, tentato di scavalcare le recinzioni e quindi la fuga;
nonostante l'intervento dei militari, dei quali due sono stati ricoverati per accertamenti, si sarebbero perse le tracce di tre immigrati;
secondo notizie di stampa la protesta del Cie di Milano sarebbe stata motivata dalle pessime condizioni di accoglienza del Centro, ma gli inquirenti starebbero ipotizzando una correlazione tra questo episodio e quello verificatosi nel Cie di Gradisca d'Isonzo;
considerato, inoltre, che da quanto riportato dalla stampa nazionale la notte del 29 luglio 2010 una trentina di immigrati ha dato vita ad una violenta protesta al Cie di Bari Palese, devastando tre alloggi e ferendo due carabinieri e due militari, mentre sei ospiti sarebbero riusciti a fuggire;
preso atto che:
l'interrogante ha presentato numerosi atti di sindacato ispettivo sul crescente stato di tensione del Cie di Gradisca di Isonzo (da ultimo gli atti 3-00744 e 4-02465) a tutt'oggi senza risposta;
l'episodio sopra riportato rappresenta un campanello d'allarme che non è più possibile ignorare sia per le conseguenze sulla sicurezza della struttura, sia per l'incolumità degli uomini impegnati a garantire, dentro e fuori il Cie, il rispetto delle leggi sull'immigrazione,
si chiede di sapere:
quali siano state le dinamiche della sommossa di cui in premessa e le correlazioni con i disordini avvenuti nella struttura del Cie di Milano;
quali siano i danni strutturali riportati nel centro di Gradisca d'Isonzo e i tempi per il ripristino del corretto funzionamento di telecamere, sistemi anti-intrusione, barriere e apparecchiature a raggi infrarossi;
se, a fronte dell'ormai aumentato livello di tensione, il Ministro in indirizzo ritenga opportuno rafforzare il livello di sorveglianza dei Cie in concomitanza dei rimpatri;
se e quali ulteriori provvedimenti intenda intraprendere al fine di garantire l'ordine presso i Centri di immigrazione ed espulsione presenti sul territorio nazionale e, in particolare presso il Cie di Gradisca d'Isonzo, e la sicurezza degli agenti ivi in servizio.