Pubblicato il 15 luglio 2010
Seduta n. 406
MARINO Ignazio - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
nel giugno 1983 la Procura della Repubblica di Napoli emise numerosi ordini di custodia cautelare, uno dei quali portò all'arresto e alla detenzione, dal giorno 17 di quello stesso mese, del signor Lelio Marinò;
il processo si concluse con l'assoluzione del signor Marinò, dopo che egli dovette subire la restrizione nel carcere di Poggioreale per 25 mesi seguita da 3 mesi di arresti domiciliari;
considerato che:
non si può ignorare il grave danno morale e materiale procurato ad una persona che, a seguito del processo, è risultata estranea a fatti invocati come capi d'accusa;
il signor Marinò non può non nutrire motivi di recriminazione per essere stato ingiustamente travolto da una vicenda giudiziaria che, proprio perciò, lascia un segno duraturo nella persona coinvolta,
si chiede di sapere:
se non si ritenga doveroso esaminare favorevolmente l'istanza rivolta in data 8 luglio 2010 dal signor Marinò al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro in indirizzo volta ad ottenere un congruo risarcimento proporzionato al danno subito per un acclarato errore giudiziario costato mesi di imrnotivata detenzione e un incontestabile danno materiale e morale;
se la vicenda qui segnalata non debba spingere le istituzioni a esaminare con spirito di disponibilità e comprensione i casi assimilabili alla vicenda occorsa al signor Marinò.