Atto n. 3-01356 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 31 maggio 2010, nella seduta n. 391

VITALI , GHEDINI , SANGALLI , NEROZZI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e per i beni e le attività culturali. -

Premesso che:

è stato annunciato che i provvedimenti relativi alla manovra economica 2011-2012 prevedono la soppressione dell'Ente teatrale italiano (ETI), che ha in corso da tempo un progetto di dismissione della gestione diretta dei teatri Duse di Bologna, della Pergola di Firenze e Quirino di Roma;

tale progetto era basato su un passaggio alla gestione locale attraverso un accompagnamento economico da parte dell'ETI, come risulta dal confronto in atto, per quanto riguarda il teatro Duse di Bologna, con la Regione e il Comune e la Provincia di Bologna, le fondazioni bancarie e operatori teatrali locali;

la soppressione dell'ETI e dei relativi finanziamenti fa venir meno i presupposti del progetto che si stava discutendo per il teatro Duse e mette in discussione la sopravvivenza delle sale storiche da esso gestite, non consentendo di prevedere quale collocazione futura potranno avere i suoi 28 dipendenti pubblici e i 144 dipendenti con contratto di natura privatistica;

la manovra comporterebbe inoltre, sulla base delle informazioni finora disponibili, l'azzeramento dei contributi statali a quattro enti culturali bolognesi: l'Accademia filarmonica e l'Accademia delle scienze, che sono all'origine, rispettivamente, della Scuola musicale bolognese e dell'Università moderna, hanno secoli di storia e svolgono tuttora un'attività essenziale; la fondazione di ricerca istituto Carlo Cattaneo e la fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, istituzioni culturali di riconosciuto valore internazionale, che svolgono funzioni preziose e insostituibili,

si chiede di sapere che cosa intenda fare il Governo per scongiurare un danno irreparabile ai teatri di prosa e alle più importanti istituzioni culturali del nostro Paese, quale quello che si produrrebbe se i tagli annunciati nella manovra economica non venissero radicalmente modificati.