Atto n. 3-01215 (in Commissione)

Pubblicato il 10 marzo 2010
Seduta n. 350

FLERES , ALICATA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che dalla rilevazione effettuata da TrendER (l'osservatorio congiunturale della Confederazione nazionale artigianato della piccola e media impresa Emilia-Romagna e Bcc) in collaborazione con Istat, sui bilanci di 5.040 micro e piccole imprese (da uno a 19 addetti) è emerso che la prima metà del 2009 ha fatto registrare un crollo deciso del fatturato totale (19,92 per cento);

premesso, inoltre, che:

dai dati dell'ultima elaborazione Istat, denominata "Noi Italia. Cento statistiche per capire il paese in cui viviamo", emerge che l'imprenditoria nazionale è principalmente costituita da piccole e medie imprese, che continuano a tenere alta la bandiera dei prodotti nostrani, considerati di grande pregio anche a livello internazionale;

in particolare, le imprese italiane sono prevalentemente piccole (con in media solo 4 dipendenti) e con un alto numero assoluto (66 ogni 1.000 abitanti), mentre il tasso d'imprenditorialità è pari al 32,2 per cento;

considerato che:

secondo quanto sottolineato dalla Commissione europea nel "Libro verde" del 2003, la creazione di nuove imprese e la loro uscita dal mercato sono degli importanti indicatori del grado di dinamicità di un sistema economico e di persistenza delle nuove iniziative nei mercati di concorrenza;

per analizzare la dinamica delle imprese si utilizza il turnover lordo delle imprese (business churn) che rappresenta la somma dei tassi di natalità e mortalità delle imprese;

in Italia nel 2006 i valori di turnover lordo erano tra i più bassi rispetto alla maggior parte dei paesi europei considerati, e nel 2007 il turnover lordo era pari al 15,9 per cento;

i dati evidenziavano che il Mezzogiorno concentra le regioni con turnover netto più alto, ovvero con il più alto tasso di crescita del numero di imprese;

la crisi economica internazionale dei mercati ha fatto registrare una contrazione della crescita delle imprese anche nel Mezzogiorno, dove sono dominanti le micro imprese;

considerato, inoltre, che:

l'articolo 1, comma 271, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)", e successive modificazioni, stabilisce che "Alle imprese che effettuano l'acquisizione dei beni strumentali nuovi indicati nel comma 273, destinati a strutture produttive ubicate nelle aree delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise ammissibili alle deroghe previste dall'articolo 87, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato istitutivo della Comunità europea, a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2006 e fino alla chiusura del periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2013, è attribuito un credito d'imposta secondo le modalità di cui al comma a 279";

l'articolo 2 del decreto-legge n. 97 del 2008, recante "Disposizioni urgenti in materia di monitoraggio e trasparenza dei meccanismi di allocazione della spesa pubblica, nonché in materia fiscale e di proroga di termini", convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, recita al comma 1: "Al fine di garantire congiuntamente la certezza delle strategie di investimento, i diritti quesiti, nonché l'effettiva copertura nell'ambito dello stanziamento nel bilancio dello Stato della somma complessiva di 63,9 milioni di euro per l'anno 2008, di 449,6 milioni di euro per l'anno 2009, di 725 milioni di euro per l'anno 2010, di 690 milioni di euro per l'anno 2011, di 707 milioni di euro per l'anno 2012, di 725 milioni di euro per l'anno 2013, di 742 milioni di euro per l'anno 2014 e di 375 milioni di euro per l'anno 2015, il credito di imposta di cui all'articolo 1, commi da 271 a 279, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, è regolato come segue: a) per i progetti di investimento che, sulla base di atti o documenti aventi data certa, risultano già avviati prima della data di entrata in vigore del presente decreto, i soggetti interessati inoltrano per via telematica alla Agenzia delle entrate, entro trenta giorni dalla data di attivazione della procedura di cui al comma 4, a pena di decadenza dal contributo, un apposito formulario approvato dal Direttore della predetta Agenzia; l'inoltro del formulario vale come prenotazione dell'accesso alla fruizione del credito d'imposta; b) per i progetti di investimento avviati a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto, la compilazione del formulario da parte dei soggetti interessati ed il suo inoltro per via telematica alla Agenzia delle entrate vale come prenotazione dell'accesso alla fruizione del credito di imposta successiva a quello di cui alla lettera a)";

al comma 2 recita: "L'Agenzia delle entrate, sulla base dei dati rilevati da formulari pervenuti, esaminati rispettandone rigorosamente l'ordine cronologico di arrivo, comunica telematicamente e con procedura automatizzata ai soggetti interessati: a) relativamente alle prenotazioni di cui al comma 1, lettera a), esclusivamente un nulla-osta ai soli fini della copertura finanziaria; la fruizione del credito di imposta è possibile nell'esercizio in corso ovvero, in caso di esaurimento delle risorse disponibili in funzione delle disponibilità finanziarie, negli esercizi successivi";

preso atto che:

agli interroganti risulta che molte aziende artigiane della Sicilia abbiano ricevuto il nulla-osta alla fruizione del credito d'imposta per gli anni 2007-2008 da utilizzare a partire dal 2015;

in mancanza dell'erogazione dei fondi a breve termine l'economia delle micro aziende potrebbe subire un ulteriore contraccolpo e causare un ulteriore peggioramento della crisi del settore, con grave nocumento per l'economia del Paese;

in particolare, la mancata disponibilità dei crediti d'imposta in Sicilia, area già svantaggiata che trae dal settore dell'imprenditoria artigianale la propria linfa vitale, causerebbe inevitabilmente la chiusura delle aziende e un aggravio della già precaria condizione occupazionale,

gli interroganti chiedono di sapere:

se risulti al Ministro in indirizzo tutto quanto sopra riportato;

se intenda intervenire, anche attraverso la predisposizione di specifiche norme ad hoc, al fine di consentire a tutte le imprese e, in particolare, alle imprese artigiane, di usufruire dei crediti d'imposta per investimenti operati nel 2007-2008 riconosciuti dall'Agenzia delle entrate e certificate dal relativo nulla osta, sin dalla prossima dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2009 al fine di dare un importante impulso al settore dell'imprenditoria e consentire un rilancio dell'economia del Paese.