Pubblicato il 21 gennaio 2010
Seduta n. 319
GHEDINI , SANGALLI , VITALI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
i firmatari del presente atto di sindacato ispettivo nelle interrogazioni 3-00493 del 27 gennaio 2009 e 3-00782 del 27 maggio 2009, alle quali non è stata fornita risposta, hanno posto questioni di grosso peso relative al carcere “Dozza” di Bologna, in ordine ai seguenti principali argomenti:
gravissima ed ormai cronica situazione di sovraffollamento della struttura, che a fronte di una capienza regolamentare per 423 detenuti, vede ormai stabilmente presenti circa 1200 detenuti, il triplo rispetto alla capienza prevista;
seri problemi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli ambienti destinati alla detenzione, ai servizi ed agli alloggi del personale e degli impianti di servizio agli ambienti medesimi;
assoluta esiguità ed insufficienza delle risorse destinate ai progetti trattamentali con conseguente accesso al lavoro di meno del 10 per cento dei detenuti;
preoccupanti carenze nell’organico di Polizia penitenziaria, coperto per meno del 70 per cento dell’organico definito, peraltro con riferimento alla capienza regolamentare;
presenza di un numero elevato di persone tossicodipendenti, pari a circa il 30 per cento della popolazione detenuta e di persone con forte disagio psichico;
inoltre, ormai da mesi è stato annunciato, a mezzo stampa, un Piano straordinario per l’edilizia carceraria, al quale, per quanto risulta agli interroganti, non corrisponde ad oggi alcun documento formale, né alcun provvedimento del Governo di cui il Parlamento abbia conoscenza e documentazione;
infine, a seguito della deliberazione dello stato di emergenza - ai sensi della legge n. 225 del 1992 - assunta dal Consiglio dei ministri nella seduta del 13 gennaio 2010 relativa all’eccessivo affollamento degli istituti penitenziari, è stata resa nota l’intenzione di edificare 18 nuovi padiglioni e/o istituti di detenzione (di cui otto in “aree strategiche”); tra le sedi di nuova edificazione notizie di stampa identificano anche Bologna,
si chiede di sapere:
se fra le sedi individuate per la realizzazione di nuove strutture di detenzione vi sia, effettivamente, Bologna;
se, in caso affermativo, il Governo ritenga che la realizzazione dei nuovi posti di detenzione a Bologna sia una risposta adeguata e sufficiente alle questioni poste in premessa e, in particolare, se e con quali risorse ritenga che debbano essere affrontati i gravissimi problemi di manutenzione e ripristino della struttura esistente;
quali iniziative si intendano adottare rispetto alla definizione ed alla copertura degli organici di Polizia penitenziaria destinati al carcere di Bologna;
quali interventi intenda disporre circa la cronica mancanza di risorse destinabili al finanziamento del lavoro dei detenuti internamente alla Casa circondariale;
come ritenga, infine, di voler affrontare i problemi di gestione e trattamento posti dalla presenza di una vastissima popolazione di detenuti tossicodipendenti e/o sofferenti psichici presso la casa circondariale di Bologna.