Pubblicato il 21 gennaio 2010, nella seduta n. 318
MUSI , LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
si apprende da notizie di stampa che la Gerit (gruppo Equitalia), la concessionaria per la riscossione, consegnerà dal 20 gennaio 2010 alle Poste 235.431 lettere indirizzate a presunti debitori con il Comune di Roma relative ad 1.160.000 verbali di contravvenzioni emessi prima del 2005;
nel caso di specie si tratta di richieste di pagamento agevolato per cui il presunto debitore può pagare il minimo della sanzione amministrativa per la violazione commessa, più le spese di procedimento e notifica del verbale, più le spese di riscossione ridotte al 4 per cento, più il rimborso delle spese di notifica delle cartelle e per le eventuali procedure esecutive. L’agevolazione starebbe, dunque, a detta della Gerit nello stornare le maggiorazioni per il tardivo pagamento e gli interessi di mora, nello scontare le spese di riscossione;
ricevuta la lettera, il cittadino può aderire pagando direttamente la somma richiesta entro il 15 maggio in banca, alla posta o negli uffici della Gerit, utilizzando il bollettino recapitato insieme alla lettera. Se il cittadino non paga nei termini, per la Gerit vorrà dire che non ha aderito alla proposta, e la società preposta esigerà il recupero delle somme nella misura iscritta a ruolo e senza agevolazioni. Qualora il pagamento non fosse dovuto, prosegue la lettera, e il destinatario possedesse un attestato per chiedere l’annullamento (ricevuta di pagamento, presentazione del ricorso al Prefetto o al giudice di pace con sentenza favorevole, possesso del contrassegno per persona con handicap o altro), deve essere inviata una comunicazione all’Ufficio contravvenzioni del Comune di Roma, allegando la documentazione;
considerato che quasi certamente, a giudizio degli interroganti, è avvenuto come già in precedenza, e cioè si tratta di multe già prescritte o notificate male, per le quali si avrebbe diritto a non pagare nulla, ma di fronte alla difficoltà e al costo di un ricorso molti cittadini saranno indotti a pagare comunque,
si chiede di sapere:
se al Governo risulti quanto esposto in premessa e, in caso affermativo, se non ritenga che l’operazione messa in atto dalla Gerit e dal Comune di Roma non sia la dimostrazione che questi ultimi non hanno certezze dei propri crediti perché non hanno effettuato i controlli rigorosi previsti nella delibera che ha varato la definizione agevolata;
quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di evitare ulteriori vessazioni ai cittadini che possono nascere dalle così dette “multe pazze” nella misura in cui si impone agli stessi un irragionevole onere di dover dimostrare l'insussistenza della pretesa economica da parte dell'amministrazione comunale.