Pubblicato il 21 ottobre 2009, nella seduta n. 269
SBARBATI - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
negli ultimi anni, grazie alle nuove politiche dei prezzi applicate dalle compagnie aeree, i costi dei biglietti sono notevolmente diminuiti;
le compagnie low cost che volano sul Paese sono molte e offrono voli, a coloro che li programmano con cospicuo anticipo, anche ad un prezzo simbolico di un euro;
finora si è sempre valutata la sicurezza dei voli dal punto di vista dell'affidabilità degli aeromobili e delle capacità dei piloti;
questo nuovo modo di volare, essenziale, senza servizi a bordo, con limiti rigidissimi sulle dimensioni e sul peso del bagaglio a mano, ha costretto le compagnie aeree a ridurre anche lo spazio fra i sedili, pur di assicurarsi qualche posto in più sull'aeromobile;
non si era mai accennato alle conseguenze che questi ridottissimi spazi (73,7 centimetri di Ryanair e Easy Jet contro gli 86,4 della Thay o della Malaysia Airlines, mentre Alitalia-CAI ne garantiscono 81,3) possono avere sulla salute dei passeggeri;
a quanto consta all'interrogante, una di queste conseguenze, definita "sindrome da classe economica", si manifesta con dolori, problemi alla circolazione, artrite e artrosi, ma anche con patologie ben più gravi, come embolia polmonare, trombosi venosa, gambe che si gonfiano in modo abnorme;
le percentuali dei viaggiatori colpiti da questa sindrome per ora non sono allarmanti (variano tra i 5 e i 27 casi su un milione) ma sconcerta il fatto che, mancando linee guida internazionali, ogni compagnia si regola come crede, senza tenere conto della salute dei clienti;
i disturbi sono più frequenti quando il volo ha una durata pari o superiore alle 6 ore,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di studi di settore che possano essere utilizzati per informare i consumatori circa i reali rischi che corrono utilizzando compagnie low cost invece di quelle più virtuose che garantiscono spazi a volte maggiori di 10 centimetri;
se non si ritenga necessario informare i consumatori più vulnerabili, quali gli obesi, i claustrofobici, i fumatori, gli affetti da vene varicose, con età superiore a 65 anni, sui rischi che corrono se volano in aeromobili che non assicurano spazi adeguati;
se le patologie correlate alla cosiddetta “sindrome da classe economica” siano risarcibili;
se non sia possibile educare i potenziali viaggiatori, attraverso campagne di informazione, diffondendo opuscoli o predisponendo spot, al fine di orientarli verso compagnie che hanno standard più rispettosi della salute ed evitare loro danni psico-fisici gravi.