Pubblicato il 24 giugno 2009, nella seduta n. 226
SCARPA BONAZZA BUORA , SANCIU , PICCIONI , ALLEGRINI , COMINCIOLI , DELOGU , FASANO , GIORDANO , MAZZARACCHIO , PICCONE , SANTINI
Il Senato,
premesso che:
il sistema agroalimentare del nostro Paese costituisce, nel suo complesso, una realtà su cui contare per affrontare l’attuale situazione economica;
la dimensione del sistema agroalimentare viene stimata in 240 miliardi di euro contribuendo al Prodotto interno lordo con una quota del 15,7 per cento;
l’incidenza sul totale dell’economia si è avvicinata a quella degli altri Paesi dell’Europa centro-settentrionale, pur con la permanenza di una forte differenziazione territoriale, in relazione al valore aggiunto ed alle unità di lavoro;
Eurostat rileva in Italia un incremento dei redditi agricoli per occupato, in termini reali, dell’1,7 per cento nel 2008 rispetto all’anno precedente, a fronte di una riduzione media nell’Unione europea a 27 Paesi del 3,5 per cento;
l’agricoltura è l’unico settore economico ad avere registrato nel primo trimestre 2009 una tenuta del valore aggiunto in termini reali, nel confronto con lo stesso periodo del 2008 (con un aumento dello 0,1 per cento secondo l’Istat), grazie anche ai benefici derivati dalla stabilizzazione delle agevolazioni fiscali, in un trimestre in cui la stessa variabile ha fatto segnare invece una contrazione del 14,2 per cento per l’industria e del 2,6 per cento per i servizi e in cui il Pil si è contratto del 6 per cento;
nei primi quattro mesi del 2009 a fronte di una riduzione complessiva dell’export nazionale del 24,4 per cento su base annua, il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) ha limitato il calo a un 9 per cento;
l’attuale congiuntura negativa avrà effetti meno destabilizzanti nel comparto agroalimentare, per le caratteristiche storicamente anticicliche del settore e per la fisiologica anelasticità della domanda alimentare, ribadita anche in un recente rapporto Ocse-Fao sulle prospettive di medio termine;
il sistema, peraltro, risente di alcuni fenomeni quali l’evoluzione negativa della ragione di scambio dell’agricoltura, misurata dal rapporto tra l’indice dei prezzi alla produzione e quello dei consumi intermedi che presenta un costante deterioramento;
gli importanti cambiamenti verificatisi negli ultimi tempi all'interno della filiera hanno portato al crescente peso e all’eccessivo protagonismo della grande distribuzione; i prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti praticamente stabili (con una flessione dell'1,3 per cento) nella grande distribuzione organizzata nonostante il crollo del 12,7 per cento dei prezzi agricoli alla produzione;
l’andamento della forbice tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo nella filiera agroalimentare conferma la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola che colpiscono gli imprenditori agricoli ed i consumatori;
le pratiche di contraffazione rappresentano un fenomeno tanto più grave e allarmante nel settore agroalimentare, in quanto, oltre ad incidere pesantemente sui bilanci delle imprese agricole, ostacolano la rintracciabilità della filiera ed espongono a rischi gravissimi la salute dei consumatori;
la fama meritata dei prodotti agroalimentari italiani ha, come risvolto della medaglia, il negativo primato delle produzioni più imitate nel mondo, che genera un fatturato superiore a 50 miliardi di euro;
le imprese agricole sopportano una serie di oneri procedimentali nei rapporti con la pubblica amministrazione che le pongono in una posizione di vero e proprio “svantaggio competitivo” rispetto agli imprenditori operanti negli altri Paesi dell’Unione europea;
diventa impellente un'accelerazione nel processo intrapreso dal Governo per l’ammodernamento e la razionalizzazione dell’azione delle pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle che concorrono a definire la governance pubblica del settore agricolo;
le attività agricole, in ogni caso, sono esposte alle calamità naturali e alle malattie degli animali ed il rischio biologico si aggiunge all’ordinario rischio d’impresa e del mercato;
il ricorso al credito rappresenta uno strumento indispensabile per le imprese agricole, come dimostra l’elevato rapporto tra impieghi bancari e produzione agricola;
l’accesso al sistema creditizio non si presenta agevole soprattutto nelle aree centro-meridionali; in particolare, le erogazioni per gli investimenti hanno subito, nel complesso, una flessione di circa il 6 per cento in quanto gli istituti creditizi favoriscono gli impieghi a breve termine e non sempre valutano l'elevata patrimonializzazione delle aziende;
il potenziamento della rete infrastrutturale, logistica ed energetica rappresenta un nodo fondamentale per lo sviluppo del settore agroalimentare; un adeguato sistema infrastrutturale comporterebbe una sensibile riduzione dei costi di trasporto delle merci e di forniture energetiche e soprattutto un notevole miglioramento nei rapporti commerciali;
l’agricoltura italiana di qualità e la competitività sui mercati dei prodotti alimentari è fortemente condizionata dalla disponibilità di acqua, in quanto l’87 per cento della produzione agricola italiana proviene dai territori irrigati e quindi l’irrigazione costituisce nel nostro Paese un’esigenza irrinunciabile,
impegna il Governo:
a porre prontamente in essere i necessari ulteriori interventi atti ad assicurare alle imprese agricole una redditività sufficiente anche in relazione agli investimenti effettuati;
ad assicurare ai consumatori il diritto ad una trasparente informazione, unitamente ad un giusto prezzo finale di acquisto;
a contrastare i fenomeni speculativi realizzando un'efficace lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari anche attraverso l’introduzione dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima agricola utilizzata, aumentando, altresì, i controlli lungo tutta la filiera ed assicurando un loro miglior coordinamento. A tale riguardo si rende indispensabile ed indifferibile un'azione determinata da parte del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali presso le autorità comunitarie per affermare, nel modo più chiaro, tale elementare diritto alla trasparenza;
a sostenere, attraverso il miglior utilizzo della leva fiscale, le aggregazioni aziendali tra le imprese protagoniste della filiera agroalimentare al fine di accentuarne la competitività;
a proseguire nel percorso intrapreso sostenendo con l’intervento pubblico il settore attraverso l’adeguato e stabile rifinanziamento del Fondo di solidarietà per fronteggiare le calamità naturali;
a snellire e semplificare gli adempimenti burocratici cui sono tenute le imprese agricole operando nell’ottica della più ampia attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, in particolare, consentendo ai centri autorizzati di assistenza agricola di esercitare le proprie funzioni e competenze in un quadro finanziario chiaro ed in un contesto di trasparenza e congruità dei controlli sulla loro attività;
a disciplinare, in sede di attuazione delle deleghe conferite dalla legge n. 15 del 2009, gli standard qualitativi minimi cui sono tenuti gli enti pubblici aventi competenza nel settore primario;
a confermare, in applicazione del principio di sussidiarietà, i principi fondamentali in materia di gestione dell’irrigazione e della sicurezza idraulica;
a promuovere il miglioramento dell’utilizzo dei fondi di garanzia al fine di favorire, attraverso i confidi agricoli, l’accesso al credito alle imprese agricole fortemente penalizzate dalla stretta creditizia;
a promuovere una rapida approvazione dei progetti di legge in itinere per la ristrutturazione delle reti dei consorzi agrari, tesi a favorire la concentrazione della domanda dei mezzi tecnici di produzione e il conseguente abbassamento dei costi di approvvigionamento e, parimenti, l’aggregazione dell’offerta di prodotti agricoli al fine di accrescere il potere contrattuale degli operatori agricoli nei rapporti commerciali con il mondo industriale e distributivo.