Atto n. 4-01624

Pubblicato il 16 giugno 2009
Seduta n. 221

GIULIANO - Ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il 22 gennaio 2009 veniva presentata dal firmatario del presente atto di sindacato ispettivo un’interrogazione a risposta scritta (4-01032) indirizzata al Ministro dell’economia e delle finanze, che non ha ancora ricevuto risposta, con la quale si chiedevano provvedimenti urgenti volti ad incrementare la presenza degli uffici postali nella città di Aversa, visto che rispetto alle reali esigenze erano assolutamente insufficienti i soli tre uffici presenti e funzionanti (un ufficio centrale e due succursali, per di più operanti ad orario parziale);

la città di Aversa conta circa 60.000 abitanti, ma, quale riferimento culturale e civile dell’intero territorio e per la sua antica e solida tradizione commerciale e terziaria, attrae nella propria sfera d'influenza un'area, l'Agro Aversano, assai vasta, sia per estensione geografica che per dimensione demografica;

per le attività istituzionali, culturali e commerciali che si svolgono sul suo territorio, la città di Aversa, sede tra l’altro di un importante ospedale civile, di numerosi istituti scolastici di ogni ordine e grado, di due facoltà universitarie, di due uffici giudiziari, di un ospedale psichiatrico giudiziario e attrae quotidianamente nel proprio perimetro urbano diverse migliaia di persone, provenienti dai comuni dell’hinterland;

la situazione denunciata nella citata interrogazione si è ulteriormente aggravata, visto che nello scorso aprile 2009 uno dei tre soli uffici attivi, quello sito in via Ettore Corcione, ha interrotto il servizio, in seguito ad un'ispezione della ASL che, avendo riscontrato il mancato rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, ne ha disposto il sequestro;

la città di Aversa appare all'interrogante destinataria di un'inaccettabile ed odiosa indifferenza da parte di Poste italiane SpA, considerate le gravi omissioni di quest’ultima rispetto ai bisogni della popolazione e rispetto alle stesse prescrizioni normative che disciplinano il settore;

i lavori di adeguamento dei locali del citato ufficio di via Corcione non risultano essere stati ancora avviati;

attualmente, ad Aversa due soli uffici sono chiamati a servire una popolazione residente di 60.000 abitanti, cosa che comporta una pesante e non più tollerabile penalizzazione degli stessi, specie per i pensionati, i professionisti e le imprese;

tale esigua presenza degli uffici postali rappresenta, a giudizio dell'interrogante, un'evidente, ingiustificata ed ingiustificabile sperequazione rispetto agli altri comuni italiani, che possono contare su una media di uffici postali per abitanti ben più favorevole, come si evince dai dati relativi anche alle realtà territoriali più vicine : ad esempio, Caserta, dove sono attive una centrale e 14 succursali, ossia un ufficio ogni 5.000 residenti; Sessa Aurunca, che, con una centrale e quattro succursali, vede presente un ufficio ogni 5.000 residenti; Mondragone, dove operano una centrale e tre succursali, ossia un ufficio ogni 6.000 residenti; Santa Maria Capua Vetere, che conta una centrale e tre succursali, cioè un ufficio ogni 7.500 residenti;

peraltro i due soli uffici postali attualmente funzionanti ad Aversa operano a quanto risulta all'interrogante in spregio alle norme riguardanti i servizi primari che devono essere assicurati ai cittadini, quali (così come statuito dalla sentenza del 19 marzo 2009 del Tar Campania) i “servizi igienici per il pubblico, divisi per sesso, nonché di un numero adeguato di sedie”, per “attenuare i disagi all’utenza causati dalle lunghe attese agli sportelli”;

tale macroscopica ed inspiegabile sottovalutazione delle necessità degli utenti aversani genera disservizi gravissimi ed interminabili perdite di tempo, con eterne attese agli sportelli che non si confanno ad un Paese civile e che peraltro costituiscono un vero e proprio pericolo per la salute degli utenti e per lo stesso ordine pubblico, per le situazioni di grande tensione di cui sono causa;

questo stato di cose, oltre a calpestare palesemente ed in maniera grave i più elementari diritti di un’utenza ormai stanca ed esasperata, contrasta con le indicazioni del decreto 7 ottobre 2008 del Ministero dello sviluppo economico, contenente i criteri di distribuzione degli uffici postali (Gazzetta Ufficiale n. 252 del 27 ottobre 2008), con particolare riferimento alla distanza massima di accessibilità al servizio, espressa in chilometri da percorrersi da parte degli utenti per accedere all’ufficio più vicino,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano al corrente della drammatica ed ormai preoccupante situazione degli uffici postali di Aversa, con riferimento sia al loro inconsistente numero sia alla loro efficienza rispetto ad un’utenza che richiederebbe ben altro dispiegamento di forze e di strutture;

se gli attuali uffici postali funzionanti in Aversa siano, dal punto di vista normativo e funzionale, in grado di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie, di ordine pubblico e di pubblica sicurezza che disciplinano la massima affluenza consentita nei locali aperti al pubblico;

quali provvedimenti di competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare, con assoluta urgenza, per alleviare i disagi degli utenti e riportare la situazione ad una ordinaria normalità;

quali siano le ragioni del tardivo adeguamento dei locali degli uffici postali di Aversa agli obblighi relativi alla presenza dei servizi igienici e di sedie per il pubblico in attesa;

quali siano le ragioni del ritardo nella realizzazione dei lavori di adeguamento dei locali dell’ufficio aversano di via Ettore Corcione, ritenuto dalla competente ASL non in linea con le vigenti norme in materia di sicurezza del lavoro;

per quale ragione, a tutt'oggi, nella città di Aversa, malgrado la grave situazione sopra illustrata, non sia stata prevista l'apertura di nuovi uffici postali o, per lo meno, in via provvisoria, disposto il prolungamento dell'orario di lavoro di quelli attivi.