Pubblicato il 9 giugno 2009
Seduta n. 218
BARBOLINI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e degli affari esteri. -
Premesso che:
la Cassa di risparmio di San Marino è al centro di indagini giudiziarie presso la Procura della Repubblica di Forlì per una serie di operazioni bancarie e finanziarie svolte con importanti gruppi bancari nazionali che si configurano come illeciti e che alla luce dei primi fatti emersi destano, ad opinione dell'interrogante, particolare preoccupazione in relazione alla solidità e alla tenuta dell'impianto normativo vigente sul funzionamento del sistema bancario italiano e ai meccanismi di controllo e di contrasto delle operazioni bancarie e finanziarie illecite;
l'indagine della procura di Forlì è stata avviata in data 3 maggio 2009 con l'arresto dei vertici della Cassa di risparmio di San Marino, del direttore della Carifin e dell'amministratore delegato del gruppo bancario Delta, raggiunti da un provvedimento di custodia cautelare;
le accuse nei confronti dei dirigenti della Cassa di risparmio di San Marino sono di abusiva attività finanziaria e bancaria nel territorio italiano, di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza e di riciclaggio;
ai vertici del gruppo Delta la procura di Forlì ha contestato il fatto che, tramite un supposto controllo dominante della Cassa di risparmio di San Marino sulla capogruppo Delta, avrebbe consentito alla Cassa di risparmio di esercitare attività bancaria e finanziaria in Italia senza avere la prescritta autorizzazione;
nel corso delle indagini la Procura della Repubblica ha successivamente accertato ulteriori gravi fatti a carico della Cassa di risparmio di San Marino e di altri gruppi bancari italiani, a seguito dei quali è emersa la facilità con cui, da ormai diversi anni, si effettuano ingenti trasferimenti di denaro liquido dall'Italia verso le banche di San Marino senza una precisa motivazione di natura economica e finanziaria;
la Cassa di risparmio di San Marino avrebbe drenato, nel corso degli ultimi 20 anni, quantitativi imbarazzanti di banconote di grosso taglio, ordinandole alle filiali della Banca d'Italia di Forlì, Bologna e Reggio Emilia e alla discrezione di società portavalori;
da un'ispezione della Banca d'Italia è emerso che la dimensione e la frequenza dei prelevamenti della Cassa di risparmio di San Marino di banconote del taglio di 500 euro è un fenomeno di tutto rilievo. A quanto risulta all'interrogante, negli ultimi tre anni, dalle filiali di Forlì, Bologna e Reggio Emilia sarebbero usciti verso la Cassa di risparmio di San Marino 7,1 milioni di banconote da 500 euro, pari al 17 per cento del totale nazionale, che sale al 24 per cento nel periodo gennaio-maggio 2008. Nello stesso periodo, le tre filiali della Banca d'Italia hanno fornito 4,6 milioni di pezzi da 500 in più di quelli che ritirati, formando così il 38 per cento dell’intero sbilancio nazionale di quel tipo di banconote, che ammonta a 12,3 milioni di pezzi;
l’allarme antiriciclaggio, pur a fronte dei suddetti dati, non è mai scattato, consentendo ai soggetti coinvolti di attuare operazioni palesemente contrastanti con la normativa vigente in materia di attività finanziaria e bancaria nel territorio italiano;
da ultimo, la Procura della Repubblica di Forlì avrebbe constatato che numerose operazioni finanziarie e bancarie tra operatori finanziari con sede in San Marino e istituti bancari, prevalentemente dislocati nell'area del forlivese, di Rimini e di Cesena, sono finora sfuggite ai controlli antiriciclaggio a causa della registrazione delle istituzioni sammarinesi nel sistema Gianos predisposto sul territorio nazionale allo scopo di vigilare sulle operazioni finanziarie e bancarie di natura illecita o sospetta;
considerato che:
fra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino è stata stipulata una Convenzione bilaterale in materia di rapporti finanziari e valutari in vigore dal 1991;
tale convenzione, fra le altre cose, disciplina le modalità operative fra istituti di credito della Repubblica di San Marino ed omologhi della Repubblica italiana;
alla luce delle numerose variazioni intervenute nel frattempo nella disciplina nazionale in materia finanziaria e bancaria, a giudizio dell'interrogante, tale convenzione necessita di opportuni aggiornamenti allo scopo di rendere il rapporto operativo fra gli istituti dei due Paesi più efficiente e di ridurre gli spazi per l'attuazione di operazioni illecite,
si chiede di sapere:
se il Governo intenda adottare apposite misure allo scopo di migliorare l'impianto normativo vigente in materia di attività bancaria e finanziaria con particolare riguardo alle misure di contrasto e controllo delle operazioni bancarie e finanziarie illecite di natura internazionale;
se intenda promuovere la stipula di una nuova Convenzione bilaterale in materia di rapporti finanziari e valutari con lo Stato di San Marino allo scopo di rendere il rapporto operativo fra gli istituti dei due Paesi più efficiente e di ridurre gli spazi per l'attuazione di operazioni di natura illecita, con particolare riguardo a quelle di riciclaggio di denaro e di evasione fiscale;
quali iniziative intenda adottare al fine di salvaguardare l'operatività di numerosi istituti bancari nazionali, ed in primo luogo del Gruppo bancario Delta, che a seguito del legittimo intervento della Procura di Forlì si trovano ad affrontare una difficile situazione economica e finanziaria che rischia di fermarne l'attività con pesanti conseguenze sull'occupazione dei lavoratori;
se intenda promuovere apposite iniziative nel contesto internazionale, ed in primo luogo nell'Unione europea, allo scopo di accentuare la lotta ai paradisi fiscali, che in un periodo di crisi economica come quella in atto, consentirebbe di recuperare all'erario ingenti risorse economiche e finanziarie altrimenti destinate ad alimentare gli affari illeciti, le attività di riciclaggio di denaro proveniente da attività mafiose e l'evasione fiscale.