Atto n. 4-01484

Pubblicato il 12 maggio 2009
Seduta n. 203

RUSCONI , CERUTI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

a decorrere dall’anno scolastico 2010-2011 entreranno in vigore i nuovi ordinamenti in base ai quali è prevista una revisione generale della scuola secondaria;

la suddetta riforma prevede sei indirizzi liceali e la riorganizzazione degli istituti tecnici che saranno divisi in due grandi settori: quello economico e quello tecnologico;

in particolare, dalla lettura dei curricula previsti per i nuovi indirizzi, emerge la totale eliminazione del diritto e dell’economia dalle materie oggetto di studio di tutti i licei e un notevole ridimensionamento delle ore destinate a tali discipline negli istituti tecnici;

in particolare, l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche è completamente assente nel quadro orario del futuro liceo delle scienze umane, come se tale disciplina, per sua peculiare natura, non appartenesse a tale area;

considerato che:

l’insegnamento del diritto e dell’economia rappresenta una realtà consolidata negli indirizzi liceali in quanto da sempre considerato strumento indispensabile per favorire quel processo di formazione della coscienza civica di ogni cittadino e per sviluppare, dunque, le capacità di interpretare criticamente gli avvenimenti e le notizie di carattere sociale, politico ed economico e collocarli nel giusto contesto politico-economico-sociale cui si riferiscono;

la scelta di eliminare nei licei e ridurre considerevolmente negli istituti tecnici l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, prevista anche nella cosiddetta proposta di riforma Moratti, era stata criticata anche dalle più importanti organizzazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale - Abi, Agci, Ania, Casartigiani, Cia, Coldiretti, Claai, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confetra, Confindustria, Confservizi e Legacoop - che, anche attraverso il documento del 10 agosto 2005, hanno sottolineato che tra gli obiettivi della scuola secondaria vi è anche quello di garantire “oltre ai saperi dei diversi indirizzi anche le conoscenze giuridiche e la conoscenza dell’assetto istituzionale – economico – giuridico dei sistemi occidentali”;

nelle scuole dei diversi Paesi dell’Unione europea, il diritto e l’economia sono materie fondamentali in tutti i piani di studio. La “raccomandazione” del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 prevede l’acquisizione delle “competenze sociali e civiche”, le quali conferiscono alla persona gli strumenti per partecipare alla vita civile, alla luce delle conoscenze delle strutture socio-economiche del nostro Paese e dell'Italia e degli altri paesi dell’Unione europea;

l’interesse per le materie giuridiche ed economiche degli studenti italiani è moto spiccato; infatti, secondo da quanto emerge dai dati dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) relativamente alle iscrizioni all’anno accademico 2006-2007, risulta che gli immatricolati alla facoltà di Giurisprudenza sono stati 36.688 e quelli alle facoltà di Economia – statistica 43.095;

per l’accesso a quasi tutti i concorsi pubblici e selezioni private sono richieste conoscenze giuridiche ed economiche;

considerato che:

l’insegnamento dell’educazione alla “Cittadinanza e Costituzione” sarà introdotto nei curricula delle superiori a partire dall’anno scolastico 2010-2011, e in via sperimentale dall’anno scolastico 2009-2010 in alcuni istituti (ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008) sarà affidata ai docenti di storia e materie letterarie;

l’eliminazione delle discipline giuridiche ed economiche dalla formazione liceale e la loro riduzione oraria negli istituti tecnici, sottrae alle future generazioni l’acquisizione delle capacità autonome di lettura e interpretazione della realtà attuale;

l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, affidato agli insegnanti di Storia e materie letterarie, sottrae ai docenti di diritto ed economia un insegnamento specialistico che presuppone conoscenze e competenze approfondite del dettato costituzionale e delle norme che caratterizzano il nostro l’ordinamento,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno che l’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche sia inserito come disciplina obbligatoria nei quadri orari delle scuole secondarie di secondo grado, anche al fine di uniformare la formazione scolastica degli studenti italiani alle competenze richieste a livello europeo;

se non ritenga altresì opportuno prevedere che l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” sia affidato ai docenti di diritto ed economia appartenenti alla classe di concorso A019 in quanto unici docenti in possesso dei requisiti professionali idonei all’insegnamento della nuova disciplina.