Pubblicato il 22 aprile 2009
Seduta n. 192
TORRI - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
da quanto si apprende dalle notizie riportate dall'organo di stampa locale "l’Informazione" in un articolo pubblicato in data 7 febbraio 2009, nel Comune di Canossa (provincia di Reggio Emilia) si è costituito un Comitato cittadino volto a contestare alcune delibere approvate dal relativo Consiglio comunale;
l'articolo tra l’altro riportava la seguente affermazione letterale: “giovedì un consistente nucleo di cittadini di Canossa si è riunito per affrontare la problematica che si è venuta a creare all'interno della comunità canusina - dicono - Si tratta delle due delibere votate a fine 2008, l'approvazione della variante al PRG della delibera 75 del 16 ottobre e l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio ai sensi della Legge 37/2002, posto su 410 lotti";
il caso mediatico è esploso a seguito di specifiche denunce effettuate dal consigliere comunale Antonio Veraldi in merito a presunti conflitti di interesse di una parte dei consiglieri che avevano preso parte alla discussione della delibera citata e a possibili dubbi di legittimità della stessa delibera in quanto votata in presenza dei predetti consiglieri allo scopo ritenuti in conflitto d’interesse con l’oggetto della delibera;
come riportato sempre dallo stesso articolo, il consigliere Antonio Veraldi aveva espresso grande perplessità «sulla legittimità» delle delibere di fine 2008 sulla variante urbanista e sulla previsione di espropri per la realizzazione della nuova tangenziale dell'area dell'Enza;
la delibera cui si fa riferimento è la delibera di Consiglio comunale n. 91 del 23 dicembre 2008 con cui il Comune ha integrato la variante al piano regolatore generale (di cui alla delibera 75 del 2008) con gli elaborati previsti dall’articolo 10, comma 2, della legge regionale 37 del 2002, per avviare la procedura per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio, al fine di poter dar corso alla procedure amministrative di acquisizione coattiva dei terreni;
il Consigliere comunale Antonio Veraldi ha dichiarato che diversi consiglieri comunali hanno votato le delibere anche se, all'interno di questo nuovo insediamento industriale, si trovano aree di loro proprietà. Inoltre egli sostiene che nel verbale relativo al consiglio comunale 23 dicembre 2008 è indicata un'affermazione falsa, in quanto riporta che i consiglieri sono usciti dall'aula, ma egli afferma di essere testimone, insieme ad altri cittadini, dell'esatto contrario. A riguardo, riprendendo l’articolo predetto, il Consigliere dichiara che i consiglieri “Non sono usciti e hanno pure votato”;
stando alle notizie riportate dagli organi di stampa i cittadini di Canossa, irritati per l’accaduto, hanno formato un comitato di protesta «in difesa dei propri diritti»;
successivamente a quanto descritto, su "l’Informazione" del 14 febbraio 2009 compariva un ulteriore articolo che nel riprendere la vicenda precedente, evidenziava che «il Comune modificherà il verbale della delibera che ha scatenato un gran polverone a Canossa, dopo che il consigliere di minoranza Antonio Veraldi aveva denunciato «conflitto d’interessi e irregolarità del verbale relativo a una delibera del 2008»;
dalle informazioni raccolte dall'interrogante, risulta che il consigliere Veraldi aveva già segnalato anche al Prefetto di Reggio Emilia l'inesattezza della delibera n. 91/2008 e il probabile conflitto di interessi. Sempre stando a tali informazioni sembra che il Prefetto si sia rivolto all'amministrazione comunale per avere delucidazioni in merito (nota 11 febbraio 2009);
risulta altresì che con lettera del 29.1.2009 il Consigliere Veraldi abbia chiesto chiarimenti al Comune in merito alla legittimità della delibera 91/2008 e che il Comune, a firma del segretario, con nota 5 febbraio 2009 abbia risposto con una nota dal seguente tenore “dopo aver verificato l’atto citato in oggetto e preso atto della sua contestazione, relativa alla verbalizzazione dello stesso nella parte in cui si afferma che i consiglieri che non partecipavano al voto si sono assentati dall’aula, comunico che la modifica del verbale sarà proposta nella seduta consigliare in cui verranno sottoposti per l’approvazione i verbali della seduta precedente”;
risulta ad ogni modo che il Comune di Canossa, pur in presenza di tali presunti vizi di nullità di tali atti, abbia ad ogni modo proseguito nelle proprie procedure amministrative confermando senza modifiche quando in precedenza approvato;
alla luce di questi fatti, in data 16 marzo 2009, una serie di cittadini ha proposto un ricorso innanzi al Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia Romagna sezione di Parma, volto a chiedere l’annullamento dei i provvedimenti, allo scopo impugnati, riguardanti la localizzazione del tracciato stradale ed apposizione,“adozione”, del vincolo, previamente sospendendone l’efficacia, nel senso di dichiarare la sospensione ex lege (ex art. 78, comma 4 “nelle more” della sentenza definitiva) e comunque sospenderne l’efficacia stante il fumus boni iuris ed il danno grave ed irreparabile, nonché il riconoscimento del danno, essendovi gli estremi dell’articolo 2043 del codice civile, nella misura che sarà stabilita dal giudice, anche previa valutazione equitativa;
volendo effettuare un'analisi meno giuridica e più pragmatica della vicenda, sembrerebbe che l’ipotizzata forzatura adottata dal Comune di Canossa nell’approvare la variante al Piano regolatore generale per il cambio di destinazione d’uso dei terreni e nell’apporre il relativo vincolo di esproprio per 5 anni, atti che non sarebbe stato possibile approvare se fosse stato adottato il giusto procedimento amministrativo in quanto sarebbe venuto meno il numero legale garantito dai predetti consiglieri in presunto conflitto d’interesse rimasti presenti nell’intera fase istruttoria deliberatoria, sia dovuta dalla necessità di apportare un futuro beneficio patrimoniale in favore di determinati cittadini attualmente anche consiglieri comunali, in quanto su quei terreni è prevista la realizzazione di un Polo agroalimentare che farebbe lievitare enormemente il valore catastale dei lotti, oggi classificati solo agricoli;
l'interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali provvedimenti intenda adottare, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di garantire il rispetto della trasparenza e della legittimità delle delibere, citate in premessa, adottate dal Comune di Canossa.