Atto n. 4-01379

Pubblicato il 8 aprile 2009, nella seduta n. 188
Trasformato

NEGRI , CHIAROMONTE - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -

Premesso che:

il fenomeno del randagismo è in Italia notevolmente diffuso: i dati in possesso del Ministero del lavoro, salute e politiche sociali parlano di un totale di 590.000 randagi, di cui solo 150.000 circa ospitati in canili; altre fonti valutano che queste cifre siano sottostimate, che il numero di randagi in Italia si aggiri intorno al milione di esemplari e che ogni anno vengano abbandonati altri 45.000 cani;

in tutto il Meridione, ed in particolare in Sicilia, la situazione appare estremamente grave: in quest'ultima regione i dati parlano di circa 75.000 cani randagi liberi e le cronache hanno riportato di aggressioni avvenute a Modica e Scicli, in provincia di Ragusa, che hanno portato alla morte di un bambino di 10 anni e al ferimento di quattro adulti, di cui uno in gravi condizioni;

in Sicilia, tuttavia, la grande maggioranza dei Comuni non dispone di canili municipali; vengono invece favorite le strutture private, attorno alle quali vi è un giro di affari assai consistente, dal momento che ciascuna struttura può giungere ad incassare più di un milione di euro l'anno; allo stesso tempo, però, non vi sono garanzie che gli animali vengano tenuti in condizioni adeguate, anzi si registrano numerosi episodi di gravi maltrattamenti dei cani ospitati nelle strutture private, nonché di sovraffollamento e mancanza di ogni pur minima attenzione alle esigenze e alle caratteristiche etologiche e comportamentali degli animali;

considerato che la città di Collegno e l’associazione "Amici degli animali Gustavo G. Allara" Onlus, da anni impegnata in azioni volte alla tutela degli animali d’affezione, che gestisce il canile rifugio comunale "Il Cascinotto", si sono rese disponibili per una collaborazione, uno scambio di informazioni sul tema degli animali randagi e per forme di gemellaggio nei confronti dei Comuni siciliani di Modica e Scicli: iniziative tese a mettere a disposizione le competenze maturate e a promuovere l'azione delle amministrazioni comunali, in collaborazione con le associazioni di volontariato animalista, sui principali fronti di impegno strategico, ovvero le campagne di sterilizzazione, la realizzazione di canili e rifugi, la promozione di campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione degli abbandoni, sull’importanza delle adozioni dei cani tenuti nei canili, e sull'esigenza di un corretto rapporto tra umani e animali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga utile, a partire da questo primo e, si spera, non isolato esempio, favorire un fattivo scambio di esperienze e di buone pratiche a livello nazionale tra operatori pubblici o privati che si occupano di prevenzione e lotta del randagismo, con riferimento in particolare alle forme di organizzazione e gestione dei canili e al miglior utilizzo dei fondi pubblici destinati a questi fini;

se non ritenga utile promuovere nuove campagne di sterilizzazione degli animali randagi e favorire la realizzazione di strutture pubbliche quali canili e rifugi anche in forma consortile tra più Comuni, da affidare a gestioni non speculative e che abbiano particolare cura del benessere degli animali.