Atto n. 4-01274

Pubblicato il 17 marzo 2009
Seduta n. 173

FAZZONE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

negli ultimi 20 anni il traffico merci e passeggeri è costantemente aumentato, a livello sia locale che nazionale, ma tale incremento è stato assorbito in massima parte dal trasporto su gomma e, in particolare, la quota di mercato di Ferrovie dello Stato (FS) ha subito un calo incessante, in controtendenza con l’obiettivo, fissato dalla Commissione europea con il “Libro bianco 2001”, di incrementare i collegamenti su ferro del 40 per cento per le merci e del 32 per i viaggiatori entro il 2010;

il ritardo italiano sul traffico merci rispetto al resto dell’Europa è fortissimo: basti annoverare l’ultimo dato dell’Eurostat secondo il quale solo il 2,5 per cento del traffico merci avviene su rotaia;

la crisi economica internazionale comporterà, secondo FS, nel 2009, un calo del traffico merci pari al 10 per cento, ma le stime per i prossimi anni indicano una crescita media annuale pari al 7 per cento;

rilevato che:

la stampa nazionale ha riportato la notizia del contrasto sorto tra Ferrovie dello Stato e Alitalia per la "conquista" della tratta Roma-Milano;

FS ha investito molto sull'Alta velocità;

l'Amministratore delegato di FS, ingegner Mauro Moretti, ha più volte dichiarato di ritenere strategico solo il settore dell’Alta velocità, con buona pace del servizio di pubblico interesse;

FS ha sottoscritto, tuttavia, anche contratti di programma per l’ammodernamento strutturale del settore del traffico merci e locale;

FS, comunque, persevera nella costante variazione delle tariffe applicate al trasporto merci;

preso atto che:

Trenitalia Cargo ha, di recente, comunicato l'intenzione di procedere ad una radicale riorganizzazione degli scali merci consistente, in sostanza, nella chiusura di quelli che, a parere dell'azienda, non sono sostenuti da un'adeguata domanda di trasporto;

detto processo di razionalizzazione riguarda una rete di infrastrutture terminalistiche che negli anni ‘90 vantava sul territorio nazionale ben 1.000 scali e che a partire dal 2000 è stata ridotta a 450 per passare a 314 nel 2007 fino ai 199 attuali;

l'Amministratore delegato di Trenitalia ha dichiarato, inoltre, di volere puntare su dieci grandi scali merci quali Torino, Alessandria, Novara, Milano, Brescia, Modena-Marzaglia, area di Roma, Marcianise, Bari-Ferruccio e Catania-Bicocca, attualmente carenti di attrezzature per il trasporto intermodale e quindi bisognose di nuovi ingenti investimenti;

considerato inoltre che:

la ventilata chiusura degli impianti di trasporto merci su rotaia di Latina Scalo è anche conseguenza del mancato rispetto degli impegni sottoscritti da FS con il contratto di programma che prevedeva l’ammodernamento della rete di sevizio dello scalo;

nonostante i fondi all’uopo erogati, FS opera tale scelta in un momento in cui la crisi economica colpisce il Paese e la chiusura del traffico sull’impianto di Latina Scalo determinerà un danno gravissimo a tutta la provincia, anche ad aziende che, costrette a ricorrere ai mezzi gommati, rischiano via via di essere estromesse dal mercato o costrette ad abbandonare il territorio in cui operano ormai da decenni;

sarebbero necessari interventi di sostegno di potenziamento delle linee ferroviarie, del traffico merci e delle infrastrutture nel Centro e Sud Italia, con particolare riferimento alle necessità di decongestionamento delle aree intorno alla capitale,

l'interrogante chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e, in caso affermativo, quali misure urgenti di competenza intenda adottare, anche in considerazione del particolare momento di recessione economica, per evitare il disimpegno del gruppo Trenitalia e delle sue controllate Cemat ed Italcontainer dal settore del traffico merci intermodale e per evitare la paventata conseguente chiusura, in particolare, degli scali merci delle aree a Sud di Roma e, nel dettaglio, di quello di Latina Scalo, che sta destando particolare allarme in tutto il territorio provinciale;

se sia a conoscenza dei criteri in base ai quali FS ha impiegato i fondi ricevuti accertando che gli stessi siano stati destinati al potenziamento dello scalo ferroviario merci di Latina.