Pubblicato il 11 marzo 2009
Seduta n. 170
COSTA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
nel corso delle passate Legislature l'interrogante è più volte intervenuto sulla delicata ed annosa questione relativa alle sezioni staccate della Commissione tributaria regionale della Puglia;
in particolare si è più volte segnalato come la sezione di Lecce (sezione distaccata di Bari) sia a rischio di paralisi considerati i 12.000 e più processi in attesa di definizione a fronte delle sole tre sezioni operanti;
più volte l'interrogante ha richiesto un intervento risolutore mirante a sanare una situazione ormai insostenibile;
tutte le competenti autorità pugliesi sono consapevoli del fatto che la sezione di Lecce, comprendente anche Brindisi, assorbendo il 60 per cento del contenzioso di tutta la Regione, necessiti di un aumento del numero delle sezioni da tre a cinque attraverso la traslazione di due sezioni da Bari dove peraltro il numero dei ricorsi pendenti è pari a meno della metà rispetto a Lecce;
l'inspiegabile ed esasperante immobilismo dell'amministrazione di fronte a questo problema ha costretto il Presidente della Commissione tributaria regionale della Puglia a presentare formale esposto per danno erariale al Procuratore generale della Corte dei conti;
all'interrogante appare assurdo e paradossale che un Presidente di commissione regionale per poter espletare al meglio il proprio lavoro nel superiore interesse della collettività sia obbligato a dover ricorrere ad esposti e denunce formali;
il Ministero dell'economia e delle finanze tramite il sottosegretario Cosentino ha risposto in data 5 marzo 2009 in 6a Commissione permanente (Finanze e tesoro) del senato ad una delle numerose interrogazioni sul tema presentate dall'interrogante affermando "che non è stato ancora affrontato il problema, denunciato dagli interroganti, del sottodimensionamento della sezione di Lecce della Commissione tributaria regionale della Puglia, facendo infatti presente che nel corso dei lavori della Commissione paritetica composta da rappresentanti del dipartimento per le politiche fiscali e del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, la predetta questione non è stata mai sollevata". E comunque "dopo aver dato conto di un raffronto tra le varie sedi della Commissione tributaria regionale della Puglia in riferimento al carico di lavoro complessivo e alla produttività media, conferma che tali indicatori attestano un volume superiore rispetto a quelli rilevati presso le altre sedi regionali, ivi compresa quella di Bari";
malgrado quanto sopra riportato il Sottosegretario ha richiamato le conclusioni alle quali è pervenuto il Dipartimento dell'economia e delle finanze ritenendo necessario "compiere una rilevazione preliminare, a livello nazionale, del carico di lavoro di ciascuna sede di Commissione regionale, comprese le sezioni staccate. Sulla base di tale indagine sarà poi possibile modificare la normativa sull'elenco delle sezioni staccate nell'ambito di ciascuna regione, nel rispetto, comunque, del contingente numerico stabilito per ciascuna Commissione regionale. In tal modo osserva che sarà consentita una ripartizione organica dell'articolazione territoriale delle sedi giudicanti, manifestando il timore che, in caso contrario, la modifica della ripartizione delle tredici sezioni giudicanti per la sola Puglia potrebbe determinare fenomeni emulativi e quindi una soluzione non necessariamente razionale";
a giudizio dell'interrogante non si capisce il timore di fenomeni emulativi da parte del Dipartimento delle finanze quando appare evidente anche dai dati in loro possesso che la situazione ed il carico di lavoro della sezione tributaria di Lecce è unico e senza uguali;
tutte le parti coinvolte in questa incomprensibile problematica non sanno più cosa altro fare affinché la questione venga definitivamente affrontata e risolta,
l'interrogante chiede di sapere se non si ritenga opportuno intervenire con urgenza essendo chiaro l'insostenibile carico di lavoro cui è sottoposta la Commissione tributaria di Lecce aumentandone almeno a cinque il numero delle sezioni, affinché la giustizia tributaria funzioni finalmente nel pieno rispetto ed in applicazione delle leggi ordinarie e costituzionali vigenti.