Atto n. 3-00576

Pubblicato il 26 febbraio 2009
Seduta n. 160

BAIO , BASSOLI , VILLARI , DI GIROLAMO Leopoldo , BOSONE , BIANCHI , GUSTAVINO - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -

Premesso che:

il signor Di Meo, di 54 anni e residente in Abruzzo, da circa 15 anni è affetto da policitemia vera, nota anche come policitemia rubra o malattia di Vaquez-Osler, malattia delle cellule staminali del midollo emopoietico, in conseguenza della quale ha contratto una cirrosi epatica;

da subito ha cominciato una terapia presso il dipartimento di medicina, endocrinologia, metabolismo e geriatria dell'università di Modena e Reggio Emilia, nel quale ha instaurato rapporti di totale fiducia e affidamento con il personale sanitario e in particolar modo con il direttore del dipartimento, il professor Nicola Carulli;

al signor Di Meo è stato consigliato, dallo stesso centro che lo ha in cura, il trapianto del fegato, come soluzione per garantirgli una tempistica e una qualità di vita che altrimenti si ridurrebbero drasticamente rispetto alle già precarie condizioni;

il signor Di Meo, per procedere al trapianto deve essere sottoposto ad un check up completo, a seguito del quale la commissione tecnica darà la propria valutazione vincolante all'accesso al trapianto;

per procedere all'inserimento in lista d'attesa presso lo stesso centro trapianti di Modena, il paziente deve essere in possesso di una dichiarazione di impossibilità all'inserimento in lista presso il proprio centro di riferimento, relativo alla residenza dello stesso paziente, così come da circolare dell'assessorato alla sanità della Regione Emilia-Romagna del 27 luglio 2007;

detta circolare specifica anche che il numero massimo dei pazienti iscritti in lista d'attesa per un trapianto di fegato non deve essere superiore al doppio dei trapianti eseguiti nell'anno precedente;

ad oggi è stata temporaneamente chiusa ai pazienti residenti fuori regione a causa dell'alto numero di iscritti rispetto ai trapianti eseguiti;

da tale provvedimento sono esclusi i soli casi d'urgenza;

considerato che:

il centro trapianti di fegato della regione di riferimento del signor Di Meo non intende sottoscrivere la dichiarazione di impossibilità all'inserimento in lista presso lo stesso, in quanto secondo le condizioni espresse non vi sono i presupposti, e il rapporto di fiducia che il paziente nutre nei confronti del personale sanitario che da 10 anni lo ha in cura non viene menzionato;

il signor Di Meo non rientra prettamente nei criteri di urgenza, tuttavia essi potrebbero sopravvenire in qualsiasi momento, non permettendo di intervenire tempestivamente;

molti pazienti si trovano nella stessa situazione del signor Di Meo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga, in armonia con i principi del Servizio sanitario nazionale nel rispetto del federalismo sanitario, che il rapporto di fiducia tra medico e paziente determini e configuri una vera e propria alleanza terapeutica;

se lo stesso Ministro ritenga che 10 anni di cura presso un centro, ancorché fuori dalla propria regione, siano una condizione necessaria e sufficiente per poter accedere alle liste d'attesa dello stesso centro;

cosa il Ministro intenda fare per garantire al signor Di Meo la serenità e il diritto alle cure, rispettando e garantendo il rapporto fiduciario medico-paziente.