Pubblicato il 11 febbraio 2009, nella seduta n. 149
ANDRIA , MORANDO , ARMATO , CARLONI , CHIAROMONTE , DE LUCA , FOLLINI , INCOSTANTE , MUSI - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'economia e delle finanze e del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -
Premesso che:
le industrie italiane di materiale rotabile sono da tempo al centro di una grave crisi economica determinata dalla mancanza di nuove commesse da parte delle aziende impegnate nel settore ed in particolare da parte di Trenitalia SpA;
di particolare gravità si presenta la situazione dei siti produttivi del Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) capeggiato dalla mandataria Ansaldobreda SpA, soprattutto a seguito del recesso da parte di Trenitalia dal contratto di ristrutturazione e di revisione di carrozze per treni intercity già affidato al suddetto raggruppamento di imprese;
il raggruppamento RTI comprende aziende operanti sull'intero territorio nazionale come la Ansaldobreda di Palermo, la Ferrosud di Matera, la Fervet di Castelfranco Veneto (Treviso), la Keller di Villacidro Cagliari e Carini (Palermo), la Magliola di Santhià (Vicenza);
altrettanto numerose sono le aziende presenti su tutto il territorio nazionale che operano nell''indotto tra cui la Decotrain di Ferrara e la Comatev di Napoli, la Saira, Far System (Gruppo TOSOS) di Verona e di Avellino, la ATI Coplas-Atecnology di Firenze e di Avellino, ATI Izzo-Fisa-Imet di Napoli e Verona, la Sacme di Milano, la ATI Siarcoltelco di Pomezia e Milano, la RGM di Genova;
Trenitalia ha previsto una drastica riduzione della commessa relativa al cosiddetto revamping; in particolare, le lavorazioni affidate al RTI sono passate da 901 a 450 carrozze;
la decisione assunta da Trenitalia sta determinando gravi ricadute in termini produttivi ed occupazionali per tutte le aziende appartenenti al RTI, nonché a quelle ad esso collegate; solo per il triennio 2009-2011, si prevede una riduzione di circa due milioni di ore di lavoro presso gli stabilimenti del suddetto raggruppamento di imprese;
l'impatto in termini occupazionali si estende anche alle numerose imprese dell'indotto, molte delle quali si vedranno costrette a chiudere o ad operare forti ridimensionamenti;
il ricorso al licenziamento o alla cassa integrazione sta comportando gravi conseguenze sotto il profilo sia economico che socio-occupazionale, anche in considerazione del fatto che molte delle aziende coinvolte sono concentrate in regioni del Mezzogiorno dove la crisi occupazionale ha raggiunto negli ultimi tempi livelli tali da non lasciare spazio a nessuna ipotesi di ricollocamento dei lavoratori licenziati,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo, ciascuno per quanto di propria competenza, in merito alla decisione assunta da Trenitalia;
se non si ritenga opportuno intervenire presso la stessa azienda affinché possa riconsiderare la decisione di ridimensionare la commessa di revanping di 901 carrozze per il trasporto passeggeri già affidata al RTI capeggiato dalla mandataria Ansaldobreda;
quali urgenti misure si intenda adottare per far fronte alle gravi ripercussioni economiche ed occupazionali che la decisione assunta da Trenitalia sta già producendo nei confronti dei lavoratori impiegati nelle aziende coinvolte;
se si ritenga opportuno, in sede di definizione delle modalità e dei criteri di erogazione delle risorse previste all'articolo 25, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, istitutivo del fondo per gli investimenti del Gruppo delle Ferrovie dello Stato SpA, prevedere una riserva di risorse da destinare al sostegno delle aziende operanti nell'ambito della costruzione e della ristrutturazione di materiale rotabile;
nell'ambito dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 25, comma 2, del suddetto decreto-legge, pari a 480 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, quale percentuale si intenda riservare - ai sensi e con le procedure previste dalla predetta disposizione - "all'incremento e al miglioramento del materiale rotabile dedicato al trasporto pubblico ferroviario e all'acquisto di nuovo materiale rotabile", nonché "all'acquisto di nuovo materiale rotabile";
se si ritenga che la decisione adottata da Trenitalia di ridimensionare la citata commessa sia compatibile con le misure di sostegno all'economia e ai redditi da lavoro che il Governo sta adottando al fine di fronteggiare la grave crisi economica congiunturale;
se, in generale, non si ritenga che la realizzazione di un sistema di mobilità pubblico e moderno, più volte enunciata dal Governo in carica, non passi necessariamente attraverso non solo il potenziamento dell'"Alta-velocità", ma anche l'adozione di politiche tese a promuovere lo sviluppo del trasporto interregionale, nell'ottica dell'efficienza e della qualità del servizio offerto ai cittadini-utenti;
infine, se non si ritenga indispensabile, in questo contesto, l'attivazione di strategie di salvaguardia ambientale idonee ad attenuare l’impatto del trasporto merci su gomma, attraverso un efficace piano di investimenti a favore del trasporto merci ferroviario.