Atto n. 4-01089

Pubblicato il 4 febbraio 2009
Seduta n. 141

COSTA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

nel 2007 senza alcuna comunicazione ufficiale venne chiusa la caserma dei Vigili del fuoco di Casarano (Lecce);

la caserma risultò essere improvvisamente deserta;

la cittadinanza e le stesse istituzioni locali rimasero sbigottite per l'accaduto;

negli ultimi anni era maturato il generale convincimento della assoluta necessità di potenziare la caserma dei Vigili del fuoco di Casarano con personale effettivo in aggiunta al personale volontario esistente;

in questo senso si erano espressi ed erano concordi tutti i rappresentanti istituzionali;

Casarano con la sua peculiare concentrazione industriale non può dipendere, in caso di emergenza, dalle troppo distanti caserme di Lecce, Maglie e Gallipoli;

in questi anni la caserma di Casarano, inaugurata nel novembre del 2004, ha effettuato 1.800 interventi con una media di 600 l'anno, sia spegnendo incendi che portando soccorso a persone in difficoltà;

i limitrofi Comuni hanno già espressamente manifestato la necessità di un rafforzamento della caserma;

nel 2001, con la riforma del Titolo V della Costituzione, la materia della protezione civile è stata inclusa tra quelle di competenza concorrente dello Stato e delle Regioni. A seguito di ciò, sono state avviate una serie di iniziative di collaborazione con le Regioni nel campo della protezione civile: l'ordinamento attuale del sistema di protezione civile vede ormai le regioni sempre più autonome;

il processo di decentramento di alcune importanti funzioni istituzionali, in precedenza attribuite e garantite dal Governo centrale, ha interessato il coinvolgimento e la responsabilizzazione non solo delle Regioni ma anche di tutti gli enti locali, che cominciano a rivestire un ruolo sempre più partecipe e centrale anche per quanto concerne le necessità direttamente correlate al soccorso tecnico urgente, tanto si evince a titolo d'esempio dal disposto normativo di cui all'articolo 1, comma 439, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) che così recita: "Per la realizzazione di programmi straordinari di incremento dei servizi di polizia, di soccorso tecnico urgente e per la sicurezza dei cittadini, il Ministro dell'interno e, per sua delega, i prefetti, possono stipulare convenzioni con le regioni e gli enti locali che prevedano la contribuzione logistica, strumentale o finanziaria delle stesse regioni e degli enti locali. Per le contribuzioni del presente comma non si applica l'articolo 1, comma 46, della legge 23 dicembre 2005, n. 266";

analoga forma di partecipazione diretta delle Regioni, seppure circoscritta all'ambito degli incendi boschivi, si è avuta con la legge n. 353 del 2000;

non cogliere l'essenza, al contrario di quello che invece accade nelle altre realtà territoriali del nord Italia, di questa radicale inversione di tendenza, significa condannare la regione Puglia all'ennesimo incolmabile divario che andrà a gravare negativamente anche sulle generazioni future;

infatti è ormai risaputo come, livelli di sicurezza bassi fungano da elementi dissuasori dell'investimento economico, con conseguente perdita di capitale non solo economico e produttivo, ma anche umano. Compito delle realtà territoriali è dunque quello di cogliere il cambiamento e di agire di conseguenza, garantendo quella realizzazione di programmi impropriamente definiti "straordinari" (data la quotidiana necessità di dotarsene), volti all'incremento dei servizi di soccorso tecnico urgente e di sicurezza per i cittadini e per tutto il complesso produttivo;

Regioni ed enti locali possono pertanto attivare in favore del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, un contributo che può essere di natura sia logistica che strumentale e finanziaria attraverso lo strumento della convenzione;

ravvisata, a tale proposito, l'assoluta ed ormai comprovata impossibilità di perseguire tali finalità ricorrendo allo strumento del "volontariato" retribuito ed il basso profilo professionale dello stesso, l'unica via da percorrere è invece quella di dotarsi di un efficiente sistema di soccorso professionale, nella fattispecie composto da un capo squadra professionista, tre vigili permanenti ed un vigile discontinuo, ciò ad avviso dell'interrogante offrirebbe innanzitutto un servizio altamente professionale, qualificato e specializzato, operativo 24 ore su 24 (non circoscritto al sabato, alla domenica, ai giorni festivi e prefestivi, come ormai accade con i distaccamenti volontari, meno se ne sente il bisogno essendo ridotte al minimo tulle le attività soggette a pericoli di incidente), con gli stessi costi, se non addirittura inferiori rispetto alla gestione di un distaccamento volontario (si veda ad esempio la disposizione di servizio n. 192 del 19 ottobre 2007 del comandante di Milano, con la quale lo stesso ha provveduto a disporre la razionalizzazione degli interventi, ricorrendo in prevalenza al personale professionista);

occorre pertanto uno sforzo comune per fare del distaccamento di Casarano un esempio da applicare ad altre realtà territoriali, di come si possano realmente innalzare i livelli di sicurezza del territorio con risposte serie e concrete, ovvero mediante il ricorso alla componente permanente ed altamente professionale dei Vigili del fuoco,

l’interrogante chiede di sapere se non si ritenga opportuno intervenire con urgenza ripristinando l'operatività della Caserma dei Vigili del fuoco di Casarano ed altresì potenziandola con personale effettivo, così come promesso da anni, attraverso la stipula con il Ministero dell'interno, Dipartimento vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile, di un'apposita convenzione mediante lo sforzo congiunto di tutte le istituzioni coinvolte e dei Vigili del fuoco professionisti che offriranno la propria disponibilità, al fine di rendere operativo il distaccamento Vigili del fuoco di Casarano, anche ricorrendo al cofinanziamento da parte della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Casarano.