Pubblicato il 25 ottobre 2001
Seduta n. 56
DONATI, BOCO, DE PETRIS, CARELLA, MARTONE, RIPAMONTI, TURRONI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il gravissimo incidente al tunnel stradale svizzero del Gottardo ripropone drammaticamente, dopo l’incidente al tunnel del Monte Bianco del 1999 che causò 39 morti, la vulnerabilità e la pericolosità dell’attuale sistema dei trasporti terrestri alpini;
sono ormai numerosi gli incidenti di questo tipo e interessano, oltre al transito con la Svizzera e la Francia, anche quello diretto a nord attraverso l’Austria, dove si contano 4 gravi incidenti stradali tra cui si ricorda quello del 1999 in un tunnel dell’autostrada dei Tauri, che causò 12 morti e 42 feriti;
l’interscambio di merci nelle Alpi è in continua crescita ed è passato negli ultimi 30 anni dai 29 milioni di tonnellate del 1970 ai 115 milioni del 2000. Il peso percentuale dei trasporti su gomma rispetto al totale movimentato è molto alto e generalmente supera il 70 per cento (al valico del Brennero è il 73 per cento, sui valichi francesi è il 77 per cento, mentre è pari al 74 per cento con la Slovenia);
la quota su gomma dell’interscambio di merci con la Svizzera è in percentuale molto più modesta, 22per cento, ma resta alta in valore assoluto: il numero dei veicoli industriali in transito al Gottardo è di 1.200.000 all’anno;
la Svizzera ha tra l’altro recentemente allentato il contingentamento del transito delle merci su gomma, per finanziare (con una tassa sul traffico pesante commisurata alla prestazione, TTPCP) la realizzazione del nuovo traforo ferroviario del San Gottardo. L’effetto di questo provvedimento è stato di aumentare del 6per cento nei primi 4 mesi del 2001 rispetto al 2000 gli automezzi con lunghezza superiore a 12,5 metri e più in generale il rischio di incidenti;
l’ovvia chiusura del traforo del Gottardo comporterà ora il riversamento dell’abituale transito del tunnel svizzero verso gli altri valichi e tunnel in esercizio, rendendo così insostenibile una situazione già collassata, che richiede interventi che producano effetti nell’arco del mese anziché degli anni;
appaiono pertanto inutili, oltre che dannosi, gli appelli volti ad aumentare l’offerta stradale con il potenziamento degli esistenti e la realizzazione di nuovi trafori, dato che questo incidente svizzero comporterà subito da domani una pressione di 5000 veicoli industriali/giorno soprattutto sui trafori del Frejus, e del Monte Bianco in prospettiva, dove il transito dei TIR non è contingentato, e sul Brennero, soggetto al sistema degli ecopunti;
secondo uno studio della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) la capacità possibile dei 5 principali assi ferroviari alpini, Moncenisio/Frejus, Sempione/Lötschberg, Gottardo, Brennero e Tarvisio (inteso come prolungamento dell’asse dei Tauri, del passo di Shobern e del Semmering, l’unico non completamente a doppio binario) è pari a tre volte l’attuale. Con interventi di miglioramento tecnologico degli assi ferroviari la capacità di trasporto complessiva sull’intero sistema di valichi ferroviari passerebbe, triplicando, da 38,2 milioni di tonnellate a 125 milioni di tonnellate/anno;
considerato che:
è assente dalla politica governativa, tutta rivolta alla realizzazione di grandi infrastrutture, l’introduzione di provvedimenti indirizzati a migliorare l’aspetto gestionale dei trasporti, lo sviluppo della logistica e dell’intermodalità;
è assente dalla politica governativa la capacità di intervenire incisivamente sul trasporto alpino su gomma, introducendo al contempo un sistema di contingentamento dei transiti, su tutti i valichi e i trafori, e un sistema di incentivi per l’intermodalità e il trasporto su ferrovia (autostrada viaggiante);
è assente dalla politica governativa una seria politica di controllo di polizia sul trasporto di merci su strada per verificare il rispetto dei turni di guida/riposo, del peso dei veicoli, dei limiti di velocità e dello stato di manutenzione dei mezzi;
è assente dalla politica del Governo la volontà di intervenire per vietare, nei tragitti superiori a 200 chilometri, il transito su strada di tutte le merci pericolose e per rendere obbligatorio il trasferimento delle stesse su ferrovia o cabotaggio tramite un adeguato sistema di incentivi,
si chiede di sapere:
quali misure urgenti intenda introdurre il Ministro in indirizzo per ridurre in modo consistente il numero di transiti di TIR su tutti i valichi e i trafori alpini;
quali misure urgenti intenda introdurre per incentivare a partire già dai prossimi giorni la soluzione alternativa ferroviaria dell’autostrada viaggiante con incentivi fiscali e finanziari all’intermodalità gomma-ferro;
quali misure urgenti intende introdurre per vietare la circolazione su strada di tutte le merci pericolose;
quali misure urgenti intenda introdurre per aumentare fin da subito i controlli di polizia sul trasporto di merci su strada, per verificare il rispetto dei turni di guida/riposo, del peso dei veicoli, dei limiti di velocità e dello stato di manutenzione dei mezzi.