Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-03400
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Atto n. 4-03400
Pubblicato il 21 novembre 2002
Seduta n. 282
RIPAMONTI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:
il comune di Como auspica di ottenere entro la fine di novembre un sostanziale via libera da parte del Ministero in indirizzo in ordine alla edificazione del nuovo Ospedale Sant'Anna in un contesto territoriale adiacente alla Villa Giulini, lungo la Via Tre Camini, che prevede due possibili soluzioni in altrettante aree individuate dagli enti territoriali: l’ipotesi “Tre Camini Sud”, a ridosso della statale Briantea, e l’altra più a nord, verso il Comune di San Fermo della Battaglia, detta appunto “Tre Camini Nord”;
l’area interessa in modo specifico le piane alluvionali che si estendono lateralmente al corso del fiume Severo e della confluente Valle Grande, in un’area che si incunea tra il rilievo collinare di Lucino Alto e il grande parco di Villa Giulini, non troppo distante dai confini del Parco Regionale Forestale Spina Verde;
tale ipotesi di edificazione del complesso ospedaliero appare particolarmente critica anche dal punto di vista ambientale perché insiste su un comparto rappresentato da corridoi ecologici che si insinuano nei tessuti urbani e da ampie aree ecotonali, cioè fasce con evidenti caratteri di seminaturalità, ma che ciò nonostante conservano una buona diversità ambientale e discrete valenze paesaggistiche, oltre a costituire “aree tampone” tra le fasce urbanizzate e nodi ecologici primari quali il Parco Regionale Forestale Spina Verde;
nell’analisi tecnica del Settore Pianificazione Territoriale della Provincia di Como si legge: “In particolare va ascritta a quest’ultima tipologia l’area di possibile collocazione della struttura ospedaliera, per quanto la stessa includa anche parte dei corridoi fluviali del Seveso e della Valle Grande, oltre all’omonimo nodo secondario. A conferma di cio’, nell’area compresa tra il Seveso e la recinzione del parco di Villa Giulini sussiste un vincolo monumentale… finalizzato alla salvaguardia del contesto circostante il nucleo dei Tre Camini e volto a conservarne sia l’aspetto percettivo sia i connotati del paesaggio che tipizzano il significato originario e la valenza intrinseca del bene tutelato”;
a quanto sopra esposto si aggiunga l’esistenza, soprattutto nell’ipotesi Nord, di torrenti e corsi d’acqua, e in tutto il comparto di una falda acquifera a profondità limitata, in corrispondenza di terreni particolarmente permeabili, contraddistinta da una vulnerabilita’ elevata rispetto a fenomeni di possibile contaminazione;
considerando che:
l'ostacolo principale alla costruzione del nuovo Ospedale Sant'Anna di Como che si vorrebbe realizzare in zona "Tre Camini sud" è il vincolo monumentale che grava da 23 anni sull'area Giulini e da 2 aree di rispetto al vincolo che decretano attualmente l’inedificabilità assoluta;
le motivazioni con cui venne istituito il vincolo monumentale nel 1979 erano collegate al pregio monumentale della Villa dei conti Giulini, relativamente all'area sud, con inedificabilità totale per oltre 300.000 metri quadrati, e alla presenza, più a nord, di un vincolo paesaggistico, motivato dalla presenza di vegetazione di pregio e da un delicato ecosistema (i due corsi d'acqua),
si chiede di sapere:
se, in considerazione di quanto sopra esposto e da quanto dichiarato dal Soprintendente Arch. Artioli al quotidiano locale "La Provincia" del 26 ottobre 2002 dove afferma che il vincolo in questione “ha consentito di conservare un polmone verde. Se non ci fosse stato quel vincolo oggi avremmo un’area edificata. Anche l’autostrada e’ stata costretta a modificare i suoi percorsi originari, per rispettare il verde", non si ritenga che non siano assolutamente venute meno le motivazioni per cui venne istituito il vincolo nel 1979;
se non si ritenga che tale vincolo vada mantenuto e tutelato anche considerando che la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero e’ un’opera che avvierebbe inevitabilmente un processo di profonda trasformazione territoriale ed infrastrutturale;
se non si ritenga, infine, che l’ipotesi di localizzazione Villa Giulini si mostra particolarmente critica anche dal punto di vista urbanistico generale, in quanto coinvolgerebbe un’area che ha subìto profonde e caotiche trasformazioni insediative e funzionali, tuttora in corso, in assenza di un Piano Territoriale sovracomunale in grado di governate i sopra citati processi di trasformazione.