Pubblicato il 7 novembre 2002
Seduta n. 273
Note: A procedimento abbreviato
ANGIUS, BRUTTI PAOLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
il giorno 30/10/2002, in risposta ad un'interrogazione degli onorevoli Vianello e Martella sulla posizione del Governo in merito alla realizzazione del passante di Mestre, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ing. Lunardi, dichiarava: "...alla riunione del CIPE di domani il mio Dicastero esporrà una nota informativa sulla realizzazione del passante di Mestre. In particolare, siamo in grado di assicurare, per la fine del mese di novembre 2002, la presentazione al CIPE dei progetti preliminari sia del passante esterno sia del tunnel. Mentre per il tunnel si porterà avanti solo la fase progettuale, per il passante esterno siamo in grado di assicurare, entro il mese di maggio 2003, l'approvazione dell'intervento da parte del CIPE e la gara per l'affidamento ad un general contractor sempre entro il 2003";
nella medesima risposta il ministro Lunardi si esprimeva a favore della complementarietà delle due infrastrutture, affermando esplicitamente, contro ogni evidenza, che non erano assolutamente da temere interferenze negative con la concessione in essere e con quella da stipulare con le società di gestione (Venezia-Padova, Autovie Venete e Società Autostrade), dicendo fra l'altro: "Per accelerare le procedure di realizzazione dell'intervento, l'ANAS segnala di aver previsto l'inserimento dell'intervento per quota parte negli strumenti convenzionali delle predette società autostradali. Tale inserimento non prevede alcuna modifica degli attuali rapporti di concessione della società in questione in quanto restano fermi i periodi di durata delle singole concessioni; tant'è che il 20 settembre 2002 l'ANAS ha approvato la modifica dei piani finanziari delle tre società, prevedendo la realizzazione del passante largo in tre parti ugualmente ripartite tra le stesse";
sulla compatibilità delle due infrastrutture, sotto il profilo economico e sotto quello ambientale, esistevano invece profonde divergenze, tra il Ministro, le istituzioni locali, le forze economiche e le stesse concessionarie autostradali (si vedano in proposito le dichiarazioni del presidente della giunta regionale del Veneto, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale e quelle del presidente degli industriali del Veneto),
nella giornata del 31/10/2002 il CIPE deliberava positivamente sul passante in superficie, prevedendo una corposa compartecipazione delle concessionarie autostradali e delle banche, superiore all'80% del costo delle opere, e non forniva alcun beneplacito sulla realizzazione del tunnel sotterraneo, rafforzando la tesi dell'incompatibilità delle due soluzioni;
immediatamente dopo il Ministro ribadiva la sua volontà di procedere comunque, attraverso l'ANAS, alla progettazione del tunnel sotterraneo, facendo ricorso a risorse interamente pubbliche;
a tutt'oggi l'ANAS non ha espresso alcuna valutazione sulla utilità e compatibilità del tunnel sotterraneo, in tal modo avallando nella sostanza il punto di vista del ministro Lunardi;
poiché è cosa ben nota che:
il ministro Lunardi è il principale consulente tecnico e geotecnico per le verifiche progettuali sulla realizzazione del tunnel autostradale di Mestre (si veda l'incarico relativo dell'ANAS del 23/2/2001) con contributi primari anche alla progettazione della "talpa" che dovrebbe scavarlo;
l'attuale Amministratore delegato di ANAS, ing. Pozzi, deve al ministro Lunardi la sua nomina al vertice dell'ANAS, nonostante non ricorressero nei suoi confronti le condizioni di legge;
sono intercorsi rapporti professionali e d'affari tra l'Amministratore delegato di ANAS e il ministro Lunardi, sin dal ripristino del traforo del Monte Bianco e successivamente quando l'attuale Amministratore delegato di ANAS, in qualità di Amministratore delegato di RAV (società concessionaria del raccordo autostradale della Valle d'Aosta), affidava alla società dell'ing. Lunardi la progettazione e il monitoraggio delle opere in galleria del raccordo autostradale,
si chiede di sapere:
se non sia evidente il conflitto di interessi in cui si trova il ministro Lunardi mentre indirizza l'ANAS a realizzare comunque la progettazione del tunnel autostradale di Mestre, in aggiunta al raccordo in superficie, nonostante le obiezioni universalmente sollevate a questo riguardo;
se il silenzio-assenso su tutta la vicenda dell'Amministratore delegato di ANAS non sia censurabile sotto il profilo della vigilanza e del controllo, essendo l'ANAS responsabile dell'asseverazione della congruità e della rispondenza operativa e progettuale degli interventi infrastrutturali del tipo di quello in questione;
se non si ravvisi nel comportamento del Ministro l'obiettivo di indurre le società concessionarie a recedere dalla partecipazione al progetto del passante in superficie, per l'antieconomicità dell'opera stessa, a causa del duplicamento delle infrastrutture di attraversamento;
cosa intenda fare il Governo per impedire che tale stato di cose si realizzi e si determinino ulteriori ritardi e un dispendio ingente di denaro pubblico;
quali provvedimenti il Governo intenda assumere nei confronti della negligenza, spinta fino alla soglia della connivenza, di cui si è reso responsabile l'Amministratore delegato di ANAS;
cosa intenda fare il Governo per far cessare lo stato di conflitto di interessi cui soggiace il ministro Lunardi e che causa evidenti, continue e dannose distorsioni sull'allocazione degli investimenti infrastrutturali.