Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00625
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Atto n. 3-00625
Pubblicato il 24 settembre 2002
Seduta n. 239
MARITATI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso:
che nel giugno 1999 le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e alcuni dipendenti della Commissione Tributaria di Lecce avevano segnalato alla Direzione Regionale delle Entrate della Puglia alcune ipotesi di illiceità verificatesi presso la stessa Commissione; che da quel momento la direttrice della CTP di Lecce, esponente di un diverso sindacato, il SALFI, isolava e discriminava pesantemente i dipendenti «dissenzienti», peraltro tutti iscritti alla CGIL, ritenuti suoi personali «avversari», impedendo ad alcuni di loro di svolgere qualsiasi servizio e compito e giungendo in alcuni casi sino alla ghettizzazione fisica; che per questo motivo in data 31 luglio 2001 alcuni di quei dipendenti, preso atto della impossibilità di normali relazioni sindacali, inviavano un esposto al Ministero dell’economia e delle finanze, al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e alla Procura della Corte dei Conti di Bari; che solo 10 mesi dopo giungeva a Lecce un ispettore ministeriale il quale, anziché verificare la veridicità di quanto segnalato, con una condotta intimidatoria ben oltre i limiti del proprio mandato e della legge, inquisiva i firmatari dell’esposto, presente talvolta la stessa direttrice della CTP di Lecce, negando finanche la presenza di legali di fiducia; che i rappresentanti aziendali della CGIL segnalavano alla propria rappresentanza provinciale l’andamento arbitrario della visita ispettiva; che subito dopo il Ministero provvedeva al trasferimento del rappresentante aziendale della CGIL «per incompatibilità ambientale» e all’attivazione di un procedimento disciplinare per aver «infondatamente leso il decoro e la dignità professionale» dell’ispettore ministeriale, si chiede di sapere: se risulti al Ministro la pesante situazione attuale degli uffici di Lecce, sia della Commissione Tributaria Provinciale che della sezione distaccata della Commissione Tributaria Regionale di Lecce; cosa intenda fare per assicurare il rispetto e la tutela dei diritti sindacali dei dipendenti della CTP di Lecce e della CTR della Puglia – Sezione distaccata di Lecce e cosa intenda fare in particolare al fine di revocare i provvedimenti, se illegittimi e repressivi, posti in essere dall’Amministrazione Finanziaria; cosa intenda fare per assicurare ai dipendenti della CTP di Lecce il diritto al lavoro ed il rispetto da parte dei dirigenti preposti a tali uffici dei diritti ampiamente lesi dalla conduzione parziale, arbitraria, vessatoria e personalistica della direttrice; cosa intenda fare per assicurare l’utilizzo pieno delle competenze di tutto il personale operante, compreso quello proveniente da enti disciolti, in parte inutilizzato; cosa intenda fare per verificare in modo imparziale la fondatezza e la veridicità dei gravissimi fatti segnalati dai predetti dipendenti, relativi al sostanziale corretto funzionamento della Commissione stessa e al conseguente danno che possa derivare alla Amministrazione dello Stato da interpretazioni e prassi scorrette e da favoritismi, nonché la condotta dell’ispettore ministeriale incaricato, nel maggio di quest’anno, di verificare la fondatezza delle segnalazioni effettuate; se, infine, sia a conoscenza, ed in caso negativo se intenda disporne la compilazione, di eventuali statistiche relative ai quanto mai sospetti «successi professionali» che taluni professionisti operanti presso le suddette Commissioni Provinciali e Regionali di Lecce vanterebbero, anche in relazione ad una gestione personalistica e ad una conduzione dei lavori del tutto irrituale da parte di coloro che sono deputati a gestire, assegnare e finanche a decidere i ricorsi pendenti presso i suddetti organi della Giustizia tributaria, molte volte in violazione del principio costituzionale del «giudice naturale precostituito per legge».