Pubblicato il 22 dicembre 2008, nella seduta n. 120
FLERES - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. -
Premesso che:
il 7 novembre 2008, nel corso di un intervento pubblico, il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria della Sicilia ha comunicato che, dal 1° gennaio 2009 l’amministrazìone penitenziaria non si occuperà più dell’assistenza sanitaria, all’interno delle carceri aventi sede nelle regioni a statuto speciale;
tale provvedimento si è reso necessario a seguito dell’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1° aprile 2008, con cui sono state trasferite al Servizio sanitario nazionale le funzioni sanitarie, il personale, le risorse e le attrezzature, relativi alla medicina penitenziaria;
le carceri siciliane, in misura maggiore rispetto a quelle delle altre regioni, sono sovraffollate e con problemi sanitari assai rilevanti, inoltre, i medici lamentano alcune difficoltà organizzative che non consentono il normale coordinamento operativo con i Direttori generali delle AUSL, per quanto concerne il celere utilizzo delle strutture pubbliche e dei servizi sanitari per i soggetti detenuti;
la Regione Sicilia, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei medici penitenziari, del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e del Garante dei diritti fondamentali dei detenuti, non ha ancora provveduto ad adottare né il piano sanitario regionale, né specifici provvedimenti riguardanti la medicina penitenziaria;
la richiamata situazione meriterebbe l’attenzione da parte del Governo nazionale, che ha già provveduto all’effettuazione degli storni nei competenti capitoli, ma è necessario predisporre iniziative ispettive o sostitutive al fine di evitare che dal prossimo mese di gennaio si creino delle disparità di trattamento tra i soggetti detenuti in una regione rispetto ad un’altra, con particolare riferimento alle regioni a statuto speciale, qualora non avessero dato attuazione al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008;
non porre rimedio ad una tale situazione renderebbe impossibile ogni intervento medico per i soggetti ristretti negando loro, così, il diritto alla salute espressamente previsto dalla Costituzione,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto sta accadendo in Sicilia e nel Paese in merito alle modalità di attivazione della disciplina che ha trasferito la sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale;
quali iniziative intenda intraprendere al fine di assicurare il rispetto del diritto all'assistenza sanitaria ai ristretti negli istituti delle regioni interessate onde scongiurare l'ipotesi di sospensione della somministrazione delle cure;
se non ritenga di dover disporre apposite iniziative ispettive e/o sostitutive in grado di accertare ed assicurare il rispetto dei fondamentali valori della salute e della dignità umana nei luoghi di pena.