Atto n. 3-00446

Pubblicato il 11 dicembre 2008
Seduta n. 114

LEGNINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

il territorio di Ortona (Chieti) è interessato dalla possibile costruzione di un centro per il trattamento di idrocarburi liquidi e gassosi, meglio conosciuto come "Centro Oli", da parte della società ENI SpA;

la realizzazione del Centro Oli è mirata allo sfruttamento delle coltivazioni dei giacimenti petroliferi e di olio nelle colline circostanti Ortona, tra cui due pozzi di Maglianico, ed un terzo, quello denominato Granciaro, che dovrebbe essere utilizzato per l'immissione di acqua nel sottosuolo. Per la particolarità della lavorazione sono previste diverse opere da realizzare su un'area di circa 117.000 metri quadri. Una serie di impianti dovrebbe effettuare la lavorazione di greggio e gas e una rete articolata di condutture di acqua dovrebbe essere utilizzata sia in caso di incendio sia per l'immissione di acqua nel sottosuolo. Dal Centro Oli dovrebbe partire un oleodotto che porterà il greggio lavorato fino ai depositi nei pressi del porto di Ortona;

nel complesso, la realizzazione dell'opera avrà un impatto ambientale tale da compromettere in misura considerevole non solo la qualità della vita dei cittadini di Ortona e dei paesi limitrofi, ma anche le attività economiche legate al settore dell'agricoltura e del turismo;

rilevato che:

il progetto di costruzione del Centro Oli, malgrado il parere contrario dell'Ufficio tecnico del comune di Ortona, è stato definitivamente approvato il 27 aprile 2007 nel corso della seduta conclusiva della conferenza di servizi indetta dal Comune di Ortona, poi ratificato dal Consiglio comunale della città;

tale progetto, in particolare, prevede la realizzazione di un centro di raffinazione la cui attività è stata classificata dal competente Dipartimento prevenzione dell'Azienda sanitaria locale di Chieti come "insalubre di prima classe" e in quanto tale, suscettibile di determinare emissioni gravemente pregiudizievoli per la salubrità ambientale e la salute degli abitanti delle zone circostanti;

al fine di evitare o quantomeno limitare tali effetti pregiudizievoli, l'ASL di Chieti aveva, infatti, tra l'altro, subordinato la realizzazione del progetto all'adozione di accorgimenti e misure di sicurezza specifici, idonei a ridurre l'intensità e l'entità delle emissioni nocive negli insediamenti abitativi limitrofi;

i suddetti accorgimenti tuttavia non sembrerebbero essere stati adottati né richiamati quali condizione necessaria per la realizzazione del progetto, nell'ambito dei documenti conclusivi delle conferenze di servizi indette dalle competenti autorità amministrative;

tali misure e accorgimenti specifici non potrebbero infatti ritenersi assorbiti dal mero obbligo, sancito in capo all'ENI, di controllare periodicamente il corretto funzionamento dell'impianto, quale presupposto dell'autorizzazione - contenuta nella determinazione dirigenziale del 18 aprile 2007 della Direzione Parchi, ambiente e territorio della Regione Abruzzo - al rilascio in atmosfera, per un periodo di 15 anni, di sostanze inquinanti nelle quantità e tipologie indicate in specifiche tabelle;

considerato che:

i rischi suscettibili di derivare alla salubrità ambientale ed all'incolumità dei cittadini dalla realizzazione del centro di prima raffinazione in esame hanno suscitato un fortissimo allarme e gravi preoccupazioni nei cittadini dell'intera regione, anche in ragione della dubbia conformità delle modalità di svolgimento del procedimento in esame con i principi di necessaria motivazione degli atti amministrativi, trasparenza del procedimento e partecipazione, di cui al Capo I della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;

il Consiglio regionale, quasi all'unanimità, ha approvato due provvedimenti legislativi finalizzati ad interdire la realizzazione dell'impianto, sul presupposto della necessità di tutelare l'ambiente, la salute pubblica, le coltivazioni viticole e agricole di qualità;

un gran numero di enti locali si è espresso in senso contrario alla realizzazione dell'impianto;

con delibera del Consiglio dei Ministri del 27 giugno 2008, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, l'Abruzzo è stato individuato come area nella quale vi è la possibilità di ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque dell'Alto adriatico se questo non comporta rischi di abbassamento delle coste;

nei mesi scorsi sono state rilasciate dal Ministero dello sviluppo economico numerose autorizzazioni per la realizzazione di piattaforme sul Mare Adriatico a poche miglia dalla costa abruzzese e molisana;

il Presidente del Consiglio dei ministri in occasione di una visita elettorale in Abruzzo, il 6 dicembre 2008, contrariamente al contenuto degli atti assunti dal Governo da lui presieduto si è dichiarato contrario alla realizzazione del Centro Oli;

i rischi connessi a procedimenti relativi a progetti analoghi a quello in esame, suscettibili di recare effetti gravemente pregiudizievoli alla salubrità ambientale e alla salute dei cittadini, potrebbero essere aggravati qualora venisse approvata la novella alla legge 23 agosto 2004, n. 239, contenuta nel disegno di legge AS 1195, che rende meno rigorosi i parametri e i procedimenti di valutazione della compatibilità ambientale dei progetti suscettibili di realizzazione da parte delle pubbliche amministrazioni,

si chiede di sapere:

quali provvedimenti il Governo intenda adottare al fine di evitare gli effetti pregiudizievoli che potrebbero derivare dalla realizzazione del suddetto Centro Oli, in particolare per la salute dei cittadini e la redditività degli esercizi commerciali, turistici e dell'agricoltura del territorio di Ortona e delle aree limitrofe;

se il Governo non ritenga di dover promuovere, alla luce delle dichiarazioni pubbliche del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 2008, la soppressione della previsione contenuta nel Piano triennale per lo sviluppo, approvato il 27 giugno 2008 dal Consiglio dei Ministri, e la revoca delle autorizzazioni per la realizzazione delle piattaforme sul Mare Adriatico di fronte alla costa abruzzese.