Atto n. 3-00355

Pubblicato il 30 ottobre 2008
Seduta n. 82

ANDRIA , DE CASTRO , ASTORE , PIGNEDOLI , MONGIELLO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

la filiera bieticolo-saccarifera in Italia è interessata da una gravissima crisi, che rischia di compromettere definitivamente il futuro del settore e di provocare l'abbandono di una consistente superficie di terreno coltivato e la perdita di numerosi posti di lavoro;

le difficoltà del settore bieticolo-saccarifero, in passato tra i più attivi del comparto agricolo nazionale, sono sorte a seguito dell'approvazione della riforma dell’organizzazione comune di mercato (OCM) dello zucchero adottata dalla Commissione europea nel 2006, in conseguenza della quale l'Italia ha dovuto rinunciare al 67 per cento della quota di produzione nazionale di zucchero;

la forte riduzione della quota di produzione assegnata al nostro Paese, nonché il contributo concesso per la dismissione delle infrastrutture di 730 euro a tonnellata di quota di produzione di zucchero dismessa, ha provocato la chiusura di 15 zuccherifici su un totale di 19 presenti su tutto il territorio nazionale, con ciò distruggendo un patrimonio impiantistico di grande valore. Gli zuccherifici dismessi erano stati ammodernati ed aggiornati da pochi anni ed erano tra i più avanzati nel contesto comunitario;

la vicenda della dismissione della produzione di zucchero ha tratti del tutto simili alla dismissione del comparto dell'acciaio e della chimica. Tali eventi hanno reso il nostro Paese sempre più dipendente dalle importazioni e con un sempre maggiore aggravio della nostra bilancia commerciale;

l'Italia si trova ora con solo quattro strutture di produzione di questa importante derrata alimentare, in presenza di condizioni del mercato mondiale che, in forza dei crescenti consumi dei Paesi in via di sviluppo, porteranno ad un inevitabile aumento dei prezzi dello zucchero;

dei rimanenti quattro zuccherifici, uno soltanto è ubicato nel Mezzogiorno, nella città di Termoli (Campobasso). Tale zuccherificio è da tempo interessato da una grave crisi economica e finanziaria, che rischia di portarlo alla chiusura in mancanza di adeguati interventi di sostegno;

la chiusura dello zuccherificio di Termoli, oltre ad avere ripercussioni sull'occupazione del comparto agricolo, comporterà la drastica riduzione delle coltivazioni di barbabietola da zucchero nelle aree meridionali, ed in particolare nelle regioni Molise e Puglia;

tenuto conto che la campagna di semina delle bietole è in fase d'avvio e numerosi agricoltori, stanti le difficoltà dello zuccherificio di Termoli, hanno già deciso di non procedere alla semina per non incorrere in perdite di prodotto e di reddito;

le annunciate politiche di riconversione delle coltivazioni di bietole per la produzione di bioetanolo da barbabietola, con le quali si potrebbe salvare, almeno in parte, numerose imprese agricole e posti di lavoro, sono lungi dall'essere realizzate e avviate,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per consentire la continuità operativa dello zuccherificio di Termoli e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e se, a tal fine, ritenga opportuno istituire un apposito Tavolo al quale partecipino i rappresentanti del Governo, delle regioni Molise e Puglia, dello zuccherificio di Termoli, delle associazioni dei bieticoltori e delle organizzazioni sindacali;

se intenda contrattare in sede comunitaria il riconoscimento degli aiuti alla ristrutturazione degli impianti di produzione di zucchero anche per la campagna produttiva 2010/2011;

se non ritenga opportuno adottare misure per favorire lo sviluppo della produzione di etanolo da barbabietola, secondo una scansione temporale certa, tenendo conto dell'alta produttività e della redditività attesa da tale coltura e della necessità delle imprese del settore di proseguire la propria attività nella filiera bieticolo-saccarifera.