Atto n. 3-00243 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 24 settembre 2008, nella seduta n. 59
Svolto nella seduta n. 194 dell'Assemblea (23/04/2009)

GASPARRI , FERRARA - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

il gruppo Miroglio, con sede ad Alba (Cuneo), nel 1995 ha ottenuto l’autorizzazione per la realizzazione di due stabilimenti tessili per la filatura e la tessitura in provincia di Taranto, esattamente nei comuni di Ginosa e Castellaneta, che avrebbero dovuto creare circa 450 posti di lavoro;

Miroglio per la realizzazione dei due stabilimenti, costruiti tra il 1995 ed il 1997, ha usufruito dei fondi derivanti dalla legge n. 181 del 1989 per la deindustrializzazione del Mezzogiorno per una somma pari circa 160 miliardi di lire;

relativamente al predetto finanziamento di 160 miliardi di lire, i fondi propri impiegati da Miroglio per l’investimento erano pari a circa il 20 per cento dell’intero finanziamento, mentre per la restante parte, la più ingente, Miroglio ha ottenuto circa il 50 per cento a fondo perduto ed il restante 30 per cento come fondo agevolato;

lo stabilimento Miroglio di Castellaneta già nel 2003 veniva individuato come stabilimento “debole” da chiudere. Nella primavera del 2004 lo stabilimento Miroglio di Castellaneta veniva realmente e definitivamente chiuso, provocando la fine delle attività lavorative per circa 120 dipendenti, con conseguente mobilità di parte dei lavoratori presso altre industrie (stabilimento siderurgico ILVA di Taranto) e lo spostamento di 60 dipendenti nello stabilimento Miroglio di Ginosa;

nel 2004 Miroglio ha sottoscritto un nuovo accordo con il Ministero del lavoro con la conseguente prima richiesta di mobilità per 40 dipendenti ed un piano di risanamento industriale;

nel 2005 Miroglio ha presentato una nuova richiesta di mobilità per altri 40 dipendenti, passando in tal modo da 350 dipendenti a 260 dipendenti;

nel 2006 Miroglio ha chiesto la cassa integrazione per un anno (dal 13 marzo 2006 al 13 marzo 2007) per altre 65 unità, presentando un piano industriale di risanamento per l’area tessitura dello stabilimento di Ginosa. Lo stabilimento di Ginosa, a seguito della realizzazione degli interventi previsti nel piano stesso, veniva destinato alla realizzazione di una diversa strategia produttiva che avrebbe dovuto puntare a guadagnare le sole quote di mercato libere: pronto moda per i leader di mercato europeo. Si trattava, nel dettaglio, della produzione per l’interno Miroglio di articoli esclusivi e per l’esterno di camiceria greggia e tinta in filo, articoli serici ad alta tecnologia, articoli di alta gamma per abbigliamento maschile e femminile in cotone, velluti e fustagni per aziende leader di settore. Per la realizzazione di questo rilancio dello stabilimento di Ginosa Miroglio nel 2005 e nel 2006 ha investito oltre 1,5 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei macchinari e per l’adeguamento della sala unica di tessitura;

nel settembre del 2008, pochi giorni dopo lo svolgimento di un Consiglio comunale monotematico ed aperto al pubblico sulla crisi dello stabilimento Miroglio di Ginosa, di cui si ventilava la chiusura totale e definitiva e che aveva messo in agitazione tutti i lavoratori dello stabilimento di Ginosa, rappresentanti del gruppo Miroglio si sono recati pressa la sede tarantina di Confindustria per comunicare la volontà della Miroglio di cessare tutte le attività presso lo stabilimento Miroglio di Ginosa;

a seguito delle proteste dei lavoratori si è svolto a Roma presso il Ministero del lavoro il giorno 15 settembre 2008 un incontro tra sindacati, lavoratori, amministratori locali e regionali e Miroglio per discutere della vertenza e per trovare soluzioni che possano salvaguardare tutti i lavoratori dello stabilimento Miroglio di Ginosa;

in tale sede si è unanimemente deciso di sospendere le procedure di licenziamento dei 233 lavoratori dello stabilimento della Miroglio di Ginosa e di aggiornare il tavolo di concertazione presso il Ministero del lavoro al 30 settembre 2008;

tutti i lavoratori e le lavoratrici della Miroglio di Ginosa sono altamente qualificati professionalmente, tutti di età compresa tra i 30 ed i 45 anni, decisamente lontani dall’ottenimento dei benefici pensionistici;

il gruppo Miroglio ha delocalizzato parte della propria attività realizzando stabilimenti industriali in Paesi come la Bulgaria e la Tunisia, anche grazie agli utili di produzione rivenienti dalle attività lavorative svolte preso lo stabilimento Miroglio di Ginosa che ha sempre dato ottimi risultati;

il gruppo Miroglio è azienda leader mondiale nel settore della filatura e della tessitura che gode di ottima salute, come dimostra il fatturato consolidato del gruppo Miroglio per il 2007 che è stato pari a 1,032 miliardi di euro, il 7,1 per cento in più dell’anno precedente a perimetro costante, cioè al netto della vendita delle attività bulgare (tessuti e filati di lana), con un risultato operativo pari a 40.2 milioni di euro (+12,8 per cento) e l’utile netto a 35,8 milioni di euro, quintuplicato rispetto al 2006;

fanno parte del gruppo Miroglio numerosi marchi del settore abbigliamento che hanno ottenuto nel 2007 delle ottime performance sul mercato, come quelle dei marchi Motivi ed Elena Mirò che hanno realizzato, ciascuno, nel 2007 ricavi per 160 milioni di euro;

tali positivi e lusinghieri risultati di mercato e di bilancio sono nettamente in contrasto e contraddizione con la scelta di Miroglio di cessare definitivamente l’attività dello stabilimento di Ginosa;

il gruppo Miroglio, attraverso una discutibilissima strategia aziendale fatta di richieste inaccettabili per i lavoratori, che finora ha provocato comunque una costante riduzione della forza lavoro, mira certamente ad un definitivo disimpegno dell’azienda nel territorio di Ginosa,

si chiede di conoscere:

i contratti sottoscritti tra il gruppo Miroglio, Sviluppo Italia ed il Ministero dello sviluppo economico (ex Ministero dell’industria) in occasione del finanziamento pubblico ex legge n. 181 del 1989, pari a circa 80 milioni di euro, ottenuto dal gruppo Miroglio per la realizzazione degli stabilimenti di Ginosa e Castellaneta;

gli obblighi del gruppo Miroglio successivi e relativi agli ulteriori accordi sottoscritti con il Ministero dello sviluppo economico, con il Ministero del lavoro e con le organizzazioni sindacali di categoria in occasione delle crisi di settore del 2003, del 2004, del 2005 e del 2006;

se sia vero che alcuni macchinari acquistati con i finanziamenti pubblici sono stati trasferiti presso altri stabilimenti esteri (Bulgaria, Tunisia) o nazionali del gruppo Miroglio, operando in tal modo una vera e propria violazione delle regole del mercato e della concorrenza in danno dello stabilimento Miroglio di Ginosa e dei suoi lavoratori;

quali e quanti macchinari siano stati trasferiti dallo stabilimento Miroglio di Ginosa presso altri stabilimenti del gruppo Miroglio e con quali motivazioni;

quali iniziative il Governo intenda assumere al tavolo delle trattative istituito presso il Ministero del lavoro per la salvaguardia occupazionale e professionale di tutti i lavoratori dello stabilimento Miroglio di Ginosa.