Pubblicato il 8 luglio 2008, nella seduta n. 31
AMATI , MONGIELLO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
in recenti dichiarazioni, il Ministro della pubblica istruzione ha preannunciato, in occasione dell’avvio del prossimo anno scolastico, l’assunzione di circa 25.000 docenti e di circa 7.000 amministrativi, tecnici e ausiliari (ATA);
le assunzioni relative ai docenti di ruolo sono la metà esatta di quelle preventivate dalla legge finanziaria per il 2007 e dei posti attualmente vacanti, mentre le assunzioni relative al personale ATA rappresentano appena il 10 per cento dei posti vacanti;
gli intendimenti del Ministro, pur al di sotto delle attese dei lavoratori del comparto e delle necessità del nostro sistema scolastico, sono stati immediatamente smentiti dal Governo con l’emanazione del decreto-legge n. 112 del 2008, che ha previsto, per il periodo 2009- 2012, una drastica riduzione del personale scolastico di circa 150.000 unità;
dall'applicazione delle disposizioni contenute nel decreto-legge citato in materia di organizzazione scolastica, infatti, il Governo mira a realizzare economie lorde di spesa non inferiori a ben 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni per il 2010, a 2.538 milioni per il 2011 ed 3.188 milioni a partire dal 2012;
per realizzare tale obiettivo il Governo ha previsto l'aumento di un punto percentuale del rapporto alunni/docenti e la riduzione, nel triennio 2009-2011, del 17 per cento della dotazione organica del personale ATA determinata per l'anno scolastico 2007-2008. Ciò comporterà la riduzione di più di 87.000 insegnanti (pari al 10 per cento delle cattedre) e di 42.500 lavoratori ATA;
l'innalzamento di un punto percentuale del rapporto alunni/docenti (da 8,9 a 9,9 allievi per docente) entro quattro anni "per un accostamento di tale rapporto ai relativi standard europei" penalizzerà soprattutto la scuola primaria, in cui si concentra il 34,7 per cento dei posti tagliati, seguita dalle scuole superiori con il 29,5 per cento;
inoltre, i tagli indiscriminati delle risorse della scuola sono accompagnati da una revisione dell’attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, sulla base di criteri come la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali, la revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi, la rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria, che non tengono minimamente conto delle esigenze del personale scolastico e degli studenti;
a giudizio delle interroganti, tale vicenda prefigura una sorta di vero e proprio "commissariamento" del Ministero in indirizzo da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, e un profondo atto di sfiducia del Governo nei confronti del nostro sistema scolastico,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo sulla programmata riduzione degli organici della scuola prevista dal decreto-legge n. 112 del 2008, e se non ritenga tali tagli contrastanti con le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa;
se intenda attivarsi per garantire per i prossimi anni al nostro sistema scolastico, con particolare riguardo a quello di istruzione primaria, le dotazioni finanziarie e di personale necessarie al pieno funzionamento delle scuole.