Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00200
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Atto n. 4-00200
Pubblicato il 19 giugno 2008
Seduta n. 24
BORNACIN - Al Ministro delle infrastrutture e trasporti. -
Premesso che:
sulla tratta Nice-Roma-Venezia, posta in essere dalle Ferrovie dello Stato, operava il treno espresso n. 369/368, con partenza alle ore 22.15 da Ventimiglia ed arrivo a Roma Termini alle ore 6.17 del giorno dopo, mentre la tranche per Venezia si scomponeva a Genova piazza Principe, con arrivo alle ore 6.37;
il suddetto treno espresso era composto sia da vagoni letto, sia da vagoni con cuccette, nonché da vagoni con posti a sedere;
da due anni a questa parte, la strutturazione dell'espresso n. 369/368 è stata radicalmente modificata, sia a livello di orario, con l'arrivo a Roma Termini alle ore 9.45 (a causa di una radicale modifica di percorso ferroviario, infatti attualmente il treno non viaggia più via costa, ma passa per Firenze Campo di Marte), sia a livello di vagoni (dato che ora sono previsti solo quelli dotati di posti a sedere);
visto che:
tale treno, in questo modo, non può più svolgere la precipua funzione di collegamento notturno tra Ventimiglia, Venezia e Genova per Roma per le tante persone che, per motivi di lavoro e/o personali, avevano la necessità di giungere a Roma nella prima mattinata, e non a mattinata inoltrata, come dimostra la notevole affluenza di persone al treno che si registrava in passato;
i collegamenti ferroviari tra la Liguria ed alcune regioni del centro Italia, tra le quali principalmente la Toscana, sono già particolarmente penalizzati a causa della mancanza di treni deputati ad effettuare le svariate tratte esistenti,
l'interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di voler invitare l'amministrazione di Trenitalia a valutare, da un lato, la possibilità di riportare il treno espresso n. 369/368 alla sua originaria configurazione sia di orario sia di tratta e, dall'altro, di voler valutare un oggettivo potenziamento dei collegamenti ferroviari dalla Liguria verso le regioni del centro Italia, per evitare che una regione così importante, e di richiamo internazionale a livello turistico, non venga ulteriormente penalizzata.